Nuovi parcheggi all’ex gasometro
«Chiarire sull’inquinamento dell’area»

Legambiente Bergamo interviene sulla notizia dell’intesa sempre più vicina tra Comune e Inps per realizzare posti auto nell’area dell’ex gasometro cittadino: «Palafrizzoni dia riscontro di quanto rilevato da Arpa e del percorso di bonifica da fare».

«Lungi dal fare allarmismi – scrive Nicola Cremaschi di Legambiente in una lettera al sindaco Giorgio Gori e alla Giunta – anzi volendo basare qualsiasi ragionamento su dati il più possibile scientificamente certificati, riteniamo che sia vostro compito, in qualità di massima autorità sanitaria della città attivarvi per verificare l’effettiva presenza di sostanze inquinanti sia per tipologia che per quantità». Cremaschi definisce la trasformazione dell’area «un passo importante cui siamo attenti anche per le trasformazioni immediate e future che implica per l’area e per l’intera città» e invita il Comune dare «riscontro di quanto rilevato da Arpa e del percorso di bonifica che verrà fatto prima di rendere accessibile al pubblico l’area».

L’intervento di Legambiente arriva dopo la notizia di un accordo sempre più vicino nella trattativa ventennale tra Comune e Inps (ente proprietario dell’area dal 1992 quando la acquistò per 6 miliardi di lire) per la riqualificazione dell’area dell’ex gasometro, tra via Bonomelli e via Don Bosco a Bergamo, che porterà nuovi parcheggi per i pendolari che frequentano la stazione. Si tratta di parcheggi a raso, a pagamento. In base agli spazi, potrebbero essere fino a cinquecento.

A sbloccare la situazione i risultati dei carotaggi dell’Arpa, che ha compiuto analisi sul terreno che dovrà essere bonificato. Il costo dell’operazione di bonifica infatti è sempre stato considerato uno degli ostacoli principali per la nuova destinazione dell’area. Il sindaco Giorgio Gori in proposito aveva spiegato che «non c’è nulla di ufficiale, ma i risultati dei rilievi appaiono molto migliori di quello che pensavamo. È in atto un confronto con Arpa, fino a quando non si pronuncerà non possiamo procedere. Già oggi però abbiamo degli elementi che ci dicono che la bonifica non sarà né troppo costosa né troppo estesa».

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