Nuovo Governo Conte, oggi il giuramento
Il più giovane esecutivo della Repubblica

Nasce il governo Conte-bis: 21 ministri, di cui 7 donne; 10 sono di M5s, 9 del Pd e 1 di Leu; c’è anche un tecnico, la ex prefetto Lamorgese all’Interno. Di Maio è agli Esteri. Con 47 anni di media, è il più giovane esecutivo della Repubblica.

Il premier e i 21 ministri (14 uomini e 7 donne, 10 M5S, 9 Pd, 1 di Leu, un tecnico) giureranno al Quirinale, poi si terrà la prima riunione dell’esecutivo. Nei prossimi giorni verranno nominati tutti gli altri sottosegretari e i viceministri. Lunedì sarà votata la fiducia alla Camera, martedì al Senato.

All’inizio della prossima settimana si potrà quindi dire definitivamente chiusa la crisi ferragostana aperta da Matteo Salvini. Leader della lega che attacca a testa bassa la nuova compagine: «Un governo nato tra Parigi e Berlino e dalla paura di mollare la poltrona, senza dignità e senza ideali, con persone sbagliate al posto sbagliato. Lavoriamo come e più di prima, non potranno scappare dal giudizio degli italiani troppo a lungo: siamo pronti, il tempo è galantuomo, alla fine vinceremo noi».

Luigi Di Maio si prende il ministero degli Esteri e auspica «un governo coraggioso e ambizioso, in grado di portare avanti importanti provvedimenti per la crescita e lo sviluppo dell’Italia». «C’è tanta voglia di fare e ripartiremo da dove ci siamo lasciati - afferma l’ex vicepremier M5S -, con il taglio di 345 parlamentari e un risparmio di circa mezzo miliardo da indirizzare a scuole, infrastrutture, ospedali». Il nuovo partner di maggioranza, Nicola Zingaretti, parla di «un programma unico, di tutti, chiaro, e una squadra nuova». Poi chiosa: «Il Governo è di forte cambiamento anche generazionale.

«Ora è tempo di cambiare l’Italia» dice e cambia anche la geografia dei ministri, 11 vengono dal Sud, l’età media è sui 47 anni, il più giovane di sempre. Guida la classifica Di Maio con i suoi 33 anni. La più anziana è Luciana Lamorgese, al Viminale a 66 anni. Dall’opposizione Silvio Berlusconi ha detto chiaramente ai suoi nei giorni scorsi che si voterà contro. Ma esistono diverse anime nel mondo azzurro, dagli «aperturisti» alla Carfagna, ai sovranisti e agli anti-sovranisti di matrice moderata che continuano a guardare ad un ruolo centrale di Fi nel centrodestra. Il grosso del partito - con le capogruppo di Camera e Senato Mariastella Gelmini e Anna Maria Bernini - è comunque contro questo governo. «Dopo le politiche scellerate di Di Maio, i ministeri dello Sviluppo Economico e del Lavoro restano comunque al M5S - dice Gelmini -. Cambiano i nomi, ma non la politica della decrescita felice. Ma il Pd esattamente di quale “discontinuità” parlava?».

Fratelli d’Italia invece si prepara alla piazza. «L’appuntamento è per lunedì 9 settembre alle ore 11» davanti a Montecitorio, il giorno della fiducia al Conte bis, ricorda la presidente Giorgia Meloni, che parla di «patto delle poltrone» e chiede «libere elezioni». «Da un anno e mezzo - aggiunge - la destra vince tutte le elezioni ma oggi ci ritroviamo il governo più a sinistra della storia repubblicana. E la chiamano democrazia».

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