Obiettivi: bus navetta e alloggi
Per una città a misura di studente

Bergamo città universitaria: opinioni a confronto e istruzioni per l’uso alla vigilia dell’apertura del nuovo anno accademico. Il sindaco Tentorio parla di collaborazione, il rettore Paleari di coprogettualità.

Bergamo città universitaria: opinioni a confronto e istruzioni per l’uso alla vigilia dell’apertura del nuovo anno accademico. Il sindaco Tentorio parla di collaborazione, il rettore Paleari di coprogettualità. Entrambi concordano sul fatto che superata la prima fase, quella della crescita, adesso viene il bello: consolidare la presenza dell’ateneo sul territorio, mettendolo al servizio della collettività.

«A Bergamo l’università è una presenza forte, ma non prevaricante e punta a diventare centro di attrattività e propositività per la città intera» dice il rettore. Un modello? Heidelberg. «Se è vero che la nostra è stata recentemente giudicata come una delle città più promettenti di qui al 2030, con una prospettiva di popolazione di 150 mila abitanti, allora penso alla città tedesca di Heidelberg, che ospita la più antica università della Germania. E immagino una nuova fase espansiva dell’università».

Più qualitativa che quantitativa. «La presenza di un’università diventa uno stimolo per migliorare i servizi per tutta la collettività. In una città universitaria l’ateneo deve saper produrre un effetto di trascinamento - dice Stefano Paleari -. Pensiamo alla mobilità. L’ateneo può dare un contributo sia di natura scientifica, mostrando gli esempi che stanno altrove, sia di natura operativa, sperimentando con i propri studenti. Questo vale per la residenzialità, i luoghi di ritrovo, l’accoglienza,lo scambio, e per servizi collaterali ma essenziali come quello finanziario e sanitario».

Punti imprescindibili: trasporti e alloggi. «Rispetto al passato la pianificazione non è più sui tempi lunghi, serve una risposta veloce. Gli alloggi devono esistere già, non c’è tempo per costruirli. Ecco perché punterei su alberghi diffusi e case sfitte. E per la mobilità mi piace citare l’Unibergamo shuttle, una sperimentazione tagliata sulle esigenze di una nicchia della popolazione. Può fare da apripista per una progettazione della mobilità che attraverso incentivi economici convinca le persone a usare sempre più il mezzo pubblico».

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