Parcheggio Fara, crollo senza colpevoli
Reato prescritto e fascicolo archiviato

Per la frana del cantiere per il parcheggio di via Fara, in Città Alta, non ci sarà mai alcun responsabile sotto il profilo penale. L’inchiesta aperta per crollo colposo dalla Procura risulta infatti già archiviata, prima ancora di arrivare a qualunque conclusione, perché il reato ipotizzato è già caduto in prescrizione, essendo il fatto contestato risalente al 30 dicembre 2008.

Per comprendere la vicenda è necessario un passo indietro, fino a novembre dell’anno scorso, quando il giudice Vito Di Vita pronunciò sentenza di assoluzione piena in primo grado nei confronti dell’imprenditore Pierluca Locatelli e dei suoi collaboratori Luca Piero Milesi, Andrea Fusco e Giovanni Rocca. Gli imputati furono giudicati non colpevoli del reato di frode in pubbliche forniture, per i 20 mila metri quadri di materiale da scavo portati in fretta e furia alla Fara: erano stati trasportati d’urgenza - è stato riconosciuto - allo scopo di tamponare la frana e non facevano parte di un contratto di fornitura.

Quindi, niente frode. Il giudice disponeva però in quella sede anche la restituzione degli atti ai pubblici ministeri Laura Cocucci e Franco Bettini, affinché valutassero gli elementi emersi nel corso del processo, relativi alle cause del crollo e a eventuali responsabilità. Ebbene, i magistrati di piazza Dante hanno ottemperato alle indicazioni del giudice e hanno aperto un fascicolo, facendogli tuttavia imboccare in breve tempo l’unica strada possibile a quasi sette anni dai fatti, ovvero quella dell’archiviazione per intervenuta prescrizione.

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