Persone scomparse a Bergamo
Di 199 si sono perse le tracce

Uscire dalla porta di servizio della vita quotidiana, senza che nessuno se ne accorga o capisca il perché. Tornare solo dopo un po’ di tempo, oppure mai. E lasciare chi ti vuole bene prigioniero di una speranza che sbiadisce giorno dopo giorno, tormentato da troppe domande senza risposta.

Uscire dalla porta di servizio della vita quotidiana, senza che nessuno se ne accorga o capisca il perché. Tornare solo dopo un po’ di tempo, oppure mai. E lasciare chi ti vuole bene prigioniero di una speranza che sbiadisce giorno dopo giorno, tormentato da troppe domande senza risposta.

Negli ultimi 40 anni in provincia di Bergamo sono scomparse 1.570 persone, circa 40 all’anno. Un dramma silenzioso, di cui sfuggono le proporzioni. Si tratta di 975 italiani e 595 stranieri, 752 donne e 818 uomini.

La maggior parte è stata ritrovata, anche se tante vicende si sono concluse in modo tragico. Altre storie, invece, sono rimaste senza un finale. Dietro ci sono famiglie che vivono da anni con il fiato sospeso, nella ostinata attesa che il proprio congiunto torni a dare notizia di sé. Sono storie di ricerche inutili, di angoscia perenne, di notti insonni trascorse a chiedersi cosa possa essere successo. Incubi che proseguono anche di giorno. Ogni giorno.

Secondo i dati più aggiornati forniti dal Commissario del governo per le persone scomparse, l’organo che monitora il fenomeno a livello nazionale, in Bergamasca mancano all’appello ancora 199 persone (ai quali va aggiunto il caso dell’artigiano di Fornovo): 118 sono italiane, 81 hanno un altro passaporto. La loro sorte è avvolta nel mistero, di loro non se ne è più saputo nulla.

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