Piano cave, scontro sulla sentenza
Per la Provincia «resta nullo»

«La sentenza del Consiglio di Stato si riferisce solo alla cava di Arcene, non riporta in vita l'intero Piano cave della Provincia». Non ha dubbi il presidente Ettore Pirovano che ha approfondito la questione con i legali di Via Tasso. Di segno opposto la posizione del Pirellone.

«La sentenza del Consiglio di Stato si riferisce solo alla cava di Arcene, non riporta in vita l'intero Piano cave della Provincia». Non ha dubbi il presidente Ettore Pirovano che, documento alla mano, ha subito approfondito la questione con i legali di Via Tasso.

Di segno opposto la posizione del Pirellone: «La sentenza riconferma la validità del Piano – ha affermato l'assessore regionale all'Ambiente Marcello Raimondi, supportato anche lui dai pareri dei legali – come abbiamo sempre sostenuto».

Il Consiglio di Stato è stato chiamato a pronunciarsi sui ricorsi presentati dalla Regione e dal cavatore Vitali Spa, contro la decisione del Tar di Brescia di bocciare l'ampliamento dell'ambito fino alla fermata ferroviaria. Il Consiglio di Stato ha confermato quanto deciso dal Tar nella parte in cui boccia l'ampliamento definito dal Pirellone. Ma dando parere positivo, a differenza del Tar, sull'ampliamento concesso da Via Tasso.

Davanti alla sentenza la Provincia e il Pirellone si trovano in posizioni contrapposte. «Stiamo parlando solo della cava di Arcene», ha subito precisato il presidente della Provincia Ettore Pirovano. Ricordando che l'estensione della cava decisa da Via Tasso è stata poi ampliata dalla Regione (quest'ultima è stata bocciata dal Consiglio di Stato).

Dalla Regione, l'assessore all'Ambiente Marcello Raimondi assicura: «La nostra avvocatura ha dato una lettura analitica della sentenza, che ha dentro diverse cose. Dice che la Regione soccombe rispetto all'ampliamento ma non rispetto alla validità del Piano». 

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