Piazza Pontida rinasce
ma senza il suo Ducato

«Tiriamo i remi in barca». È un duca che sembra quasi deporre la sua corona quello che al telefono annuncia senza nascondere l’amarezza il disimpegno della «sua» associazione – il Ducato di piazza Pontida – dal luogo cui è «geneticamente» legata, la piazza stessa, al centro di Borgo San Leonardo.

«Tiriamo i remi in barca». È un duca che sembra quasi deporre la sua corona quello che al telefono annuncia senza nascondere l’amarezza il disimpegno della «sua» associazione – il Ducato di piazza Pontida – dal luogo cui è «geneticamente» legata, la piazza stessa, al centro di Borgo San Leonardo.

Niente più cene sotto le stelle la prossima estate – annuncia Liber Prim, al secolo Bruno Agazzi – niente più teatro e opere. Resteranno solo le tradizioni cui non si può assolutamente rinunciare, come il «Rasgamènt de la ègia» o gli auguri di inizio anno. Per il resto piazza Pontida, adesso che è finalmente rinata, dovrà cavarsela per conto suo. Ed è un po’ come se il Wwf non si occupasse più dei panda che lo rappresentano nel logo o se le contrade di Siena, dopo aver organizzato il Palio, decidessero di abolire la cena della prova generale. Il motivo? Semplice: «Di questi tempi – spiega Agazzi – non riusciamo a sostenere finanziariamente tutte le nostre iniziative :per questo abbiamo chiesto una mano ai nuovi arrivati ,e cioè ai commercianti che in questi anni sono stati attirati anche dal nuovo clima che si respira in piazza, ma la risposta non è stata positiva».

Picche, insomma. Ognuno per la sua strada: i localini cool da una parte, il Ducato con le sue proposte più ruspanti e tradizionali dall’altra. E questo, proprio nel momento in cui l’attivazione delle telecamere, potrebbe sancire la definitiva rinascita dello slargo a due passi dalle Cinque vie finalmente libero dalle auto e dalla sosta selvaggia. «Ci sentiamo quanto meno ignorati – aggiunge il duca – e questo non è bello perché quindici anni fa il degrado era all’ordine del giorno e nessuno qui avrebbe voluto aprire alcuna attività. Noi ci siamo rimboccati le maniche, denunciando le difficoltà, ma soprattutto lavorando per superarle. Il merito non sarà solo nostro, ma l’obiettivo è stato raggiunto anche grazie al contributo del Ducato e alla sua attività di aggregazione».

Difficile smentirlo. A documentarlo ci sono titoli dei giornali che per tre lustri hanno dipinto Borgo San Leonardo come una periferia al centro della città. Poi, poco a poco, le cose sono cambiate e, una dopo l’altra, si sono affacciate attorno alla piazza attività legate dal filo conduttore della proposta enogastronomica e in grado di restituirle vivacità anche nelle serate in cui il Ducato non interveniva con le sue proposte.

«Si tratta di esercizi – spiega l’assessore al Commercio Enrica Foppa Pedretti – che anche noi abbiamo aiutato e incentivato soprattutto con i dehors. Per allestirli abbiamo dovuto rivedere anche la disposizione del mercato agricolo del venerdì, altro punto di forza nella strategia di rilancio della piazza. Un rilancio che nasce da un lavoro di squadra e che deve essere alimentato da un dialogo costante tra tutti gli attori che lo stanno animando». «La condivisione è l’elemento centrale – conclude l’assessore –. Noi continueremo a fare la nostra parte, approfittando anche degli ulteriori benefici legati all’imminente attivazione delle telecamere. È importante però che i negozianti e il Ducato mantengano rapporti di collaborazione. Le nuove attività sono fondamentali, ma l’associazione rappresenta la memoria storica della piazza. Sono disponibile a sedermi al tavolo con loro affinché queste due anime possano convivere».

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