Piffari torna a Striscia la Notizia
«B&B regolarmente registrati»

«I due bed&breakfast realizzati con i contributi della Regione, o meglio della Comunità europea, sono aziende regolarmente registrate». Lizzola e Piffari, seconda puntata: si torna in tv.

«I due bed&breakfast realizzati con i contributi della Regione, o meglio della Comunità europea, sono aziende regolarmente registrate, con bilanci e contabilità depositata presso il Tribunale e la Camera di Commercio di Bergamo». Lizzola, seconda puntata: si torna in tv. Il parlamentare bergamasco Sergio Piffari, ieri sera, è infatti comparso nuovamente a «Striscia la notizia», con un intervento registrato, per una replica più puntuale al servizio di Max Laudadio andato in onda lunedì, che (partendo dalla segnalazione di un concittadino di Lizzola, Walter Semperboni) metteva sotto la lente l'utilizzo, da parte del segretario regionale Idv e della moglie, di fondi ricevuti dal Pirellone come contributo per realizzare delle strutture ricettive nel paese dell'alta Valle Seriana. La replica dell'onorevole In particolare, si sollevava il dubbio che il «B&b Dina», della moglie, esista «solo sulla guida telefonica» e che in realtà sia semplicemente «l'abitazione della famiglia».

Piffari mercoledìha risposto, ribadendo che l'attività esiste, che è stata sospesa per sei mesi nel 2011 («con comunicazione all'autorità competente») per un problema di salute della moglie, e che ora, in bassa stagione, «eventuali richieste vengono dirottate sull'albergo da 50 camere che abbiamo con la famiglia, così il servizio di alloggio viene comunque garantito. Naturale che se si arriva in questo periodo freddo, a novembre, visti anche i costi per il riscaldamento, se non si avvisa in anticipo le case restano chiuse». Ma la risposta non ha fermato la querelle, anzi, è stata l'occasione, per il tg satirico, di riprendere la vicenda facendo ulteriormente le pulci alle dichiarazioni del parlamentare dell'Italia dei Valori. «Contributi anche ai nipoti» Nel servizio di lunedì sera, alle prese col «Cicalotto», alle domanda «Chi ha preso finanziamenti nella sua famiglia?», Piffari aveva risposto «nessuno». Ma tra i beneficiari dei contributi dello stesso bando 2006, è il tassello aggiunto ieri da «Striscia», oltre a Piffari e alla moglie (in ditte individuali, per circa 100 mila euro a testa), risulterebbero invece anche tre nipoti, pure per circa 100 mila euro ciascuno. Punti di domanda sono stati sollevati dal programma Mediaset anche sul tema dell'indirizzo, a Lizzola, del B&b di Piffari (nel 2011 da lui ceduto alla società che gestisce gli alberghi).

Inizialmente, all'inviato di «Striscia», il parlamentare aveva parlato di via Manina, mentre l'attività risulta in via Don Giovanni Bono (come in realtà Piffari, sentito dal nostro giornale, ci aveva già detto lunedì sera). Il parlamentare, impegnato ieri sera in una riunione, non ha potuto seguire il servizio e ha dunque preferito per ora non rilasciare ulteriori puntualizzazioni.

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