Ponte del Costone, ancora fiamme
Nuovo intervento dei pompieri

L’incendio che ha colpito la zona del Ponte del Costone, nel comune di Ponte Nossa, è stato spento definitivamente intorno alle 12 di martedì 25 febbraio: da lunedì mattina e per tutta la notte l’area boschiva è stata oggetto di roghi che i vigili del fuoco hanno cercato di domare.

L’incendio che ha colpito la zona del Ponte del Costone, nel comune di Ponte Nossa, è stato spento definitivamente intorno alle 12 di martedì 25 febbraio: da lunedì mattina e per tutta la notte l’area boschiva è stata oggetto di roghi che i vigili del fuoco hanno cercato di domare. Alla fine due elicotteri della Regione più una serie di squadre a terra hanno avuto ragione delle fiamme che hanno divampato per 24 ore sul pizzo Froll.

Anche nella mattinata di martedì la zona ha continuato a bruciare e sono tre gli elicotteri della Regione Lombardia che hanno operato su una superficie tra gli 80 e i 100 ettari, attingendo acqua alla pozza del Ponte del Costone e poi in una vasca mobile allestita presso il campo sportivo di Ponte Nossa.

Il primo rogo si è però verificato attorno alle 10,30 di lunedì, interessando una superficie di 2 ettari di terreno incolto.

Le fiamme, di sicura matrice dolosa, si sono propagate dal ciglio della strada provinciale 35 (ex statale 671) all’altezza del civico 6/8, fino al versante a monte in due distinte linee di fuoco avvicinandosi ad un paio di abitazioni che sorgono a margine della strada. Ma il tempestivo intervento dei vigili del fuoco di Clusone e di Gazzaniga ha scongiurato il pericolo con provvidenziali getti d’acqua nella zona a prato attorno agli edifici.

Oltre ai pompieri sul posto sono intervenuti anche gli uominidel Corpo Forestale della stazione di Clusone e i volontari delle squadre antincendio boschivo di Gandino e Ponte Nossa oltre ai carabinieri di Ponte Nossa.

L’episodio richiama alla mente i ripetuti incendi che, in passato, hanno interessato l’area del Ponte del Costone dove ormai l’unica vegetazione che cresce è costituita da erba che, seccando, fornisce facile esca per i roghi dolosi. Arbusti e piante non ve ne sono più per via dell’azione distruttiva del fuoco che, in passato, ha colpito a più riprese nell’area. I danni sono esclusivamente di natura ambientale e, solitamente, limitati mentre sono ben più consistenti i costi dovuti alla mobilitazione di uomini e mezzi, tra cui gli elicotteri, impiegati sui fronti del fuoco ad ogni emergenza. Costi che ricadono, in definitiva, sulle comunità locali, sottraendo risorse a settori e interventi più importanti e prioritari.

Va aggiunto che la Regione Lombardia non ha ancora diramato la circolare sullo stato di grave pericolosità degli incendi boschivi in quanto le condizioni climatiche della stagione, risultata molto piovosa, non l’hanno resa necessaria. Qualora le condizioni meteo mutassero (alta pressione, clima secco e vento), gli uffici regionali provvederanno a diffondere il documento che, una volta entrato in vigore, prevede divieti più rigidi e sanzioni economiche più pesanti per chi appicca fuochi nei boschi colposamente o colpevolmente trasgredendo alle disposizioni.

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