Ponteranica: il parroco alla Messa
«Non giudicare, ma interrogarsi»

«Non bisogna giudicare, ma interrogarsi sulle capacità delle comunità di stare vicino a chi soffre». Lo ha detto il parroco di Ponteranica Alta, don Sergio Scotti, introducendo la Messa della domenica, la prima dopo la tragedia che si è consumata sul monte Avaro a Cusio.

«Non bisogna giudicare, ma interrogarsi sulle capacità delle comunità di stare vicino a chi soffre». Lo ha detto il parroco di Ponteranica Alta, don Sergio Scotti, introducendo la Messa della domenica, la prima dopo la tragedia della madre quarantenne e del figlio di soli 9 anni trovati morti sul monte Avaro a Cusio.

«Come comunità - ha proseguito don Scotti - bisogna interrogarsi: quando si consuma una tragedia come questa, un suicidio, è come se morisse tutta la comunità stessa».

Le parole del parroco arrivano dopo che anche il sindaco di Ponteranica, Alberto Nevola, in risposta alle numerose critiche arrivate anche da parte dei familiari, aveva confermato che «si poteva fare di più, certo. Ma assicuro che il caso di Gessica e Patrick era tenuto sotto strettissima osservazione da parte dei servizi sociali».

Ora, mentre si attendono i risultati dell’autopsia sui corpi della madre e del figlio, si cercano risposte sui motivi che hanno scatenato la tragedia. «Gessica era terrorizzata dal fatto che potessero portarle via Patrick» afferma il padre del bambino.

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