Ponteranica, scontro in Consiglio:
Maresana, 3mila mq di nuove case

In «codice» tecnico-amministrativo si chiama AT13. Non si tratta di un nuovo modello di aeromobile, né di automobile. Ma in quel di Ponteranica la sigla AT13 sta facendo parlare non poco, perché porta con sé 3.000 metri cubi di nuove case.

In «codice» tecnico-amministrativo si chiama AT13. Non si tratta di un nuovo modello di aeromobile, né di automobile. Ma in quel di Ponteranica la sigla AT13 sta facendo parlare non poco, perché porta con sé 3.000 metri cubi di nuove case che sorgeranno sulle pendici della Maresana, in un’area di pregio ambientale, oggi ancora «naturalmente» verde.

L’AT13, ovvero l’ambito di trasformazione in zona Costa Garatti, ha suscitato nel corso dell’ultimo Consiglio comunale un acceso dibattito tra la maggioranza e la minoranza di «Per Ponteranica orizzonti nuovi» che ha dichiarato il suo voto contrario alla prima variante al piano di governo del territorio, approvata con i soli voti dell’amministrazione Aldegani.

«L’area interessata dalla previsione - spiega il consigliere Alberto Nevola - è stata già oggetto, nel recente passato, di fenomeni di dissesto idrogeologico, che avevano comportato l’evacuazione temporanea di alcune abitazioni. Ciò spiega il motivo dell’originario stralcio della previsione dal Piano di governo del territorio da parte dell’amministrazione Aldegani, che si è pure costituita per difendere la sua decisione nel giudizio promosso davanti al Tar di Brescia e tuttora pendente, dai proprietari. Ma spiega anche la preoccupazione manifestata da tutti coloro che abitano nella zona, a fronte dell’inattesa piroetta dell’amministrazione Aldegani».

L’area interessata dall’ambito AT13 risulterebbe poi, secondo l’analisi del gruppo di minoranza, di difficile accesso carrabile, tanto che nemmeno la variante approvata è riuscita a risolvere il problema dell’accesso alla zona, ipotizzando addirittura degli espropri a danno di privati. «Il nuovo consumo di suolo libero - prosegue Nevola - non appare giustificato da alcuna reale necessità abitativa e al contrario, si pone in netto contrasto con la necessità di preservare le aree verdi e di concentrarsi sul recupero del patrimonio edilizio esistente». E non è un caso, aggiunge il consigliere Cesare Cremaschi, «che la stessa Regione Lombardia, a cui la variante numero 1 è stata inviata per l’acquisizione dei pareri di competenza, abbia stroncato senza appello la previsione dell’AT13, evidenziando come si ponga in contrasto con il Piano territoriale regionale».

L’assessore all’Urbanistica del Comune di Ponteranica Cinzia Imberti ha definito positiva la discussione che si è concentrata sull’AT13 in località Maresana-Costa Garatti. «L’amministrazione comunale - ha dichiarato Imberti - ritiene di interesse pubblico questo ambito di trasformazione poiché abbinato ad esso c’è l’importante riqualificazione della vecchia strada comunale via Dello Scalfo che consentirà di ristabilire un collegamento, tra Via Richetti e via Maresana, in località Costa Garatti, idoneo al transito sia degli attuali residenti che dei mezzi di soccorso».

L’assessore Imberti snocciola una serie di numeri per confermare che «il presunto consumo di suolo sbandierato dalla minoranza trova una smentita nel fatto che la variante 1 al Pgt ha un saldo positivo di nuovo volume edificato, di meno 2.300 metri cubi rispetto al Pgt approvato». La decisione della maggioranza nel confermare il nuovo ambito è quindi in linea con quanto affermato in fase di approvazione del Pgt. «L’AT13 avrebbe trovato conferma nella nuova variante – precisa Imberti – se i tecnici preposti avessero garantito in merito alle condizioni idrogeologiche della zona. Non si spiegherebbe altrimenti il fatto che il luogo dove è stato inserito il nuovo ambito sia una parte residuale delle passate pianificazioni degli anni 90».

Le preoccupazioni del gruppo di minoranza non stupiscono il vicesindaco Santo Giuseppe Minetti. «Vogliono giocare - ha dichiarato - sperando che i cittadini non ricordino il loro modus operandi in questa area. Amministrare il bene pubblico significa agire con sani principi e tutto quanto evidenziato dal Gruppo di minoranza lascia basiti se non fosse perché adiacente all’AT13 risiedono esponenti, parenti e amici del gruppo stesso, che tanto a parole difendono il territorio, ma dimenticano quanto fatto realmente non più tardi di qualche anno fa, rendendo in modo legittimo aree edificabili di loro proprietà. Come è solito cercano la pagliuzza nell’occhio dell’avversario politico, dimenticandosi della trave non ancora estirpata dal proprio».

Gabriella Pellegrini

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