Poste chiuse ai cittadini
Sabato scatta il sit-in a Nese

Dopo aver pazientato tutta l'estate, i cittadini di Nese scenderanno in piazza sabato 5 novembre alle 9,30 davanti all'ufficio postale di Nese per protestare contro il taglio dei servizi al pubblico. E verrà consegnata al sindaco Anelli una raccolta di firme.

Dopo aver pazientato tutta l'estate, i cittadini di Nese scenderanno in piazza sabato 5 novembre alle 9,30 davanti all'ufficio postale di Nese per protestare contro il taglio dei servizi al pubblico. Al termine del presidio verranno consegnate al sindaco di Alzano Lombardo, Roberto Anelli, le firme raccolte tra i cittadini.

Tutto inizia a fine giugno, quando senza preavviso Poste Italiane decidono di sospendere i servizi nell'ufficio che serve, oltre la frazione di Nese, Olera e Monte di Nese. Così quasi seimila utenti non possono accedere ai servizi di spedizione, pagamento, riscossione e pensioni. I disagi maggiori sono vissuti dagli anziani.

Nel frattempo si registra un sovraccarico di lavoro per gli uffici di Ranica e Torre Boldone, perché ad Alzano le file sono scontate. L'ufficio di Nese a luglio, dopo aver rinnovato gli arredi, riapre come «Punto imprese», una struttura dedicata a chi svolge un'attività economica ed è titolare di partita Iva; inoltre all'ufficio si può eccedere solo tramite apposito badge.

I cittadini si mobilitano e inizia una raccolta firme spontanea: in pochi giorni sono oltre duemila le firme poste in calce alla lettera con cui si protesta contro la chiusura e si richiede di riportare nella frazione il servizio per tutti i clienti «ordinari».  Intanto Poste Italiane tacciono. E non rispondono neppure alle richieste di chiarimento avanzate dall'amministrazione.

Il presidio in programma sabato è stato promosso da Partito Democratico, Italia dei Valori, Sinistra ecologia libertà, Collettivo politico sinistra e dal gruppo consiliare «Gente in Comune».

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