Profughi, il giorno della protesta leghista
Maroni e Calderoli davanti alla prefettura

La chiamata a raccolta di cittadini, militanti leghisti, sindaci e parlamentari viene lanciata dalla Lega Nord al grido: «Basta clandestini».

Contro l’accoglienza di 360 «pseudo profughi», ma che fino alla risposta dalla Commissione territoriale di Brescia sono «richiedenti asilo», sabato 13 giugno alle 10 davanti alla prefettura arriverà anche il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni e il vicepresidente del senato Roberto Calderoli.

La Lega non usa mezzi termini, tacciando di arroganza il prefetto Francesca Ferrandino, che nelle scorse settimane ha incontrato i sindaci bergamaschi per sondare la disponibilità ad accogliere i prossimi arrivi. La questione ha aperto ormai uno scontro istituzionale con Maroni che minaccia i sindaci «ospitali» di tagli, agendo sul patto di stabilità verticale, e Renzi che propone incentivi o allentamento del Patto per i comuni che accoglieranno profughi.

In provincia sui prossimi 360 arrivi c’è molta preoccupazione: la Prefettura è stata subissata di telefonate per sapere come verranno distribuite le persone, mentre alcune comunità sono già in subbuglio. A Parre l’albergatore del Belvedere conferma di poter ospitare fino a 65 persone; a Monte di Nese sono in giro voci di arrivi in un albergo chiuso da anni; voci smentite dal sindaco Annalisa Nowak e dalla titolare della struttura; in ogni caso la sezione locale della Lega ha fatto richiesta per occupare il suolo antistante l’hotel dal 14 per eventuale presidio. Il Comune di Alzano ha dichiarato in una nota che «Alzano accoglierà responsabilmente le proposte che arriveranno dal Prefetto indipendentemente dai territori interessati, in una cornice di legalità propria dell’azione dell’ente pubblico».

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