Profughi, la Cisl va all’attacco
«Vergognosi i blocchi stradali»

«Non possiamo voltarci dall’altra parte, e far finta di non vedere la tragedia di uomini e donne che fuggono dalle guerre»

«Chi sta arrivando in questi giorni vicino alle nostre case non ha scelto il nostro paese come meta di un viaggio rilassante, né tantomeno viene a rubarci il lavoro. Scappa, e cerca di salvare la propria famiglia, da situazioni che qualunque essere umano fuggirebbe. E ha dovuto affrontare situazioni talmente drammatiche che un qualsiasi essere umano degno del nome non esiterebbe a allargare le proprie braccia per accoglierlo». Così la segreteria provinciale della Cisl sull’emergenza profughi nella Bergamasca.

«È quantomeno vergognoso vedere in questi giorni i blocchi delle strade, leggere commenti vaneggianti circa i soldi che verrebbero impiegati per sfamare uomini, donne e bambini. Magari pochi giorni fa, ci siamo scandalizzati per i filmati che facevano vedere le restrizioni destinate a cani e altri animali utilizzati per sagre “selvagge”. Oggi invece ci scandalizziamo perché i soldi che il governo destina ai profughi spetterebbero prima agli italiani, e soprattutto perché la palestra sotto casa non può essere utilizzata per chi, magari, “non è nemmeno un profugo vero”. Ci possono essere, è vero, degli ingressi “non regolari”, ma trattare automaticamente chiunque da criminale non è umano né cristiano, perché nessuno lascia la propria casa solo per darci fastidio: perlomeno va a cercare una soluzione a casi di estrema povertà. E il nostro mondo, civile e comunque non certo allo stremo, dovrebbe fare il possibile per accogliere, non respingere».

«E questo grazie anche a propagande di persone senza scrupoli che non hanno alcuna remora a istigare una guerra tra poveri solo perché in cerca di facile consenso. La Cisl si batterà sempre per una integrazione equilibrata, non per creare corpi estranei alla società residente. Quello che sicuramente non farà, sarà quello di chiudere gli occhi per non vedere, né sbattere la porta in faccia a nessuno. Governare tutto è la vera sfida per il nostro futuro e il futuro di tanti popoli sradicati dalle proprie comunità dalle tante guerre, persecuzioni e intolleranze».

«Per fare questo occorre maggiore responsabilità da parte di tutti, in una gestione della prima accoglienza dei profughi in tutto il territorio con un accordo tra tutti gli enti locali, la prefettura, l’associazionismo. Risolvere una buona volta i lunghissimi e inaccettabili tempi di attesa per la definizione dello status di profughi, e una gestione dei flussi a livello europeo. Una buona gestione dell’accoglienza nel territorio in sinergia tra comune e società civile, un coinvolgimento di queste persone in attività di volontariato, come altre iniziative lodevoli hanno dimostrato e dimostrano ogni giorno che le nostre comunità sanno esprimere vera vicinanza e solidarietà concreta. Sono per fortuna assolutamente migliori di tanta politica e tanti partiti che le vogliono rappresentare».

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