Profughi volontari al lavoro:
puliscono parchi e strade in città

Sono tutti giovani, vengono da Pakistan, Mali, Gambia e Nigeria, sono profughi di guerra con storie difficili e travagliate. Storie di soprusi, di violazioni dei più banali diritti e di profonde sofferenze. Ma la speranza e il desiderio di riscatto e di una svolta non li abbandona.

Vivono a Bergamo da alcuni mesi, sono ospiti nelle strutture della rete alloggiativa di Caritas e sono alla ricerca di un lavoro regolare che possa garantire loro un futuro sereno nel nostro Paese. Grazie a un protocollo di volontariato firmato da Prefettura, Comuni e Caritas, hanno iniziato in questi giorni a prestare servizio volontario per la pulizia e la manutenzione di parchi, piste ciclabili e strade della nostra città e provincia.

Oggi solo in città operano in tredici, divisi in piccoli gruppi e distribuiti fra il quartiere della Malpensata e via San Bernardino. Spiega don Claudio Visconti, presidente Caritas Bergamo: «Rimanere inattivi durante il giorno, dato che si tratta di ragazzi poco più che ventenni e in salute, sarebbe compromettente per loro. Inoltre, per noi bergamaschi vedere che le persone che accogliamo si danno da fare per la comunità e hanno voglia di mettersi in gioco con impegno, è un motivo per aprirsi in modo più dolce all’accoglienza».

Bidoni della spazzatura, sacchetti, guanti e scope alla mano, i ragazzi si stanno adoperando dunque per restituire alla comunità spazi comuni più gradevoli e puliti. Il Comune di Bergamo supporta il progetto e ha fornito ai volontari le attrezzature per lavorare in tutta sicurezza, come spiega l’assessore all’Ambiente e al Verde pubblico Leyla Ciagà: «I ragazzi sono stati adeguatamente equipaggiati, in collaborazione con gli Uffici del verde, e messi nelle condizioni di svolgere in totale qualità e sicurezza il loro lavoro di supporto all’operato di Aprica, aiutando a mantenere l’ordine e la pulizia, a svuotare i cestini, pulire i tappeti erbosi e i vialetti».

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