Ramadan, nessuna tensione
Gli islamici tutti alla Celadina

Prove di dialogo, sull’«emergenza» ramadan tra Palazzo Frizzoni e i gruppi musulmani che vivono in città. Sabato sera 28 giugno tutto è filato liscio. Lo spazio della Malpensata era tutto deserto, gli islamici si sono concentrati alla Celadina.

Prove di dialogo, sull’«emergenza» ramadan tra Palazzo Frizzoni e i gruppi musulmani che vivono in città. Con l’inizio del mese di digiuno e preghiera, i fedeli dell’ex «moschea» allestita negli spazi dell’ex fonderia Cortinovis in via Cabrini, alla Malpensata, hanno espresso la ferma intenzione di non voler abbandonare lo spazio esterno all’edificio, che ormai da quasi tre anni stanno occupando per la preghiera (con il permesso del proprietario, che offre loro anche un ricovero per tappeti e teli).

Sabato sera 28 giugno però - quando si temeva potessero crearsi delle tensioni, soprattutto dopo che il Comune aveva minacciato di intervenire per lo sgombero in caso di proteste da parte dei residenti - tutto è filato liscio. Anzi, lo spazio alla Malpensata era addirittura deserto, anche se non è mancata qualche richiesta di informazioni, dagli automobilisti di passaggio, su dove fosse la moschea.

Chiuso - ma questo era già previsto - anche il centro di via Cenisio, i musulmani della città sono confluiti per la preghiera della sera verso lo spazio attrezzato dal Comune alla Celadina. Dove per l’occasione hanno deciso di recarsi, nonostante i propositi intransigenti manifestati alla vigilia, anche diversi fedeli della comunità che solita pregare alla Malpensata. Insomma, alla fine si è sviluppata in maniera assolutamente tranquilla una serata che qualche preoccupazione l’aveva creata.

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