Rapinato, muore dopo 11 giorni
Arrestati due albanesi di Calcio

Nel giorno in cui Pietro Raccagni, macellaio bresciano cinquantatreenne, è morto nel suo letto dell’ospedale Civile di Brescia, i carabinieri di Chiari e Treviglio sono riusciti a stringere il cerchio attorno alla banda di albanesi.

Nel giorno in cui Pietro Raccagni, macellaio bresciano cinquantatreenne, è morto nel suo letto dell’ospedale Civile di Brescia, i carabinieri di Chiari e Treviglio sono riusciti a stringere il cerchio attorno alla banda di albanesi che, la notte tra il 7 e l’8 luglio scorsi, ha fatto irruzione nella sua villa di Pontoglio, rapinandogli l’auto e lasciandolo a terra con una grave ferita alla testa. Ferita che ieri si è rivelata mortale.

Contemporaneamente i carabinieri avrebbero arrestato - il condizionale resta d’obbligo, perché fino a ieri non c’erano conferme ufficiali - due dei presunti componenti della banda: si tratta di due albanesi residenti a Calcio, ma che sarebbero stati raggiunti e arrestati a Jesolo (Venezia), dove si trovavano in vacanza. I tre complici sarebbero invece ancora ricercati.

Resta da capire quale accusa verrà formalizzata nei loro confronti dalla magistratura bresciana: se l’omicidio colposo, oppure la morte come conseguenza di altro delitto. Ieri le abitazioni bergamasche dei due albanesi sono state perquisite dai militari, ma nulla trapela su quanto sarebbe stato ritrovato.

A portare gli inquirenti bresciani verso la Bassa bergamasca il fatto che una Bmw 320 rapinata la notte seguente a quella del colpo a casa Raccagni era stata ritrovata abbandonata proprio nei pressi di Calcio, con a bordo anche alcuni fucili.

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