Referendum autonomia: voto elettronico
E i computer «resteranno alle scuole»

Buone notizie per le scuole della nostra regione: i computer che verranno utilizzati per votare il referendum sull’autonomia della Lombardia resteranno agli istituti che ospiteranno i seggi.

«Saremo la prima Regione in Italia - ha sottolineato il governatore Roberto Maroni - a fare un referendum consultivo con il voto elettronico e i computer che useremo per questo voto elettronico li lasceremo in dotazione alle scuole dove ci saranno i seggi che utilizzeremo per il referendum. Per cui spenderemo meno della metà dei 30 milioni che abbiamo stanziato e questi soldi serviranno per comprare i computer e gli strumenti elettronici che lasceremo alle scuole, per cui mi pare un buon investimento».

Il referendum
«Noi vogliamo ridurre le tasse ai cittadini lombardi, vogliamo abolire il bollo per le auto e i ticket nella sanità, e possiamo farlo perché i soldi ci sono, li abbiamo, ma dobbiamo ottenere dal Governo che ci lascino qui i nostri soldi. Questa è la battaglia vera e a questo serve il referendum per l’autonomia, serve perché se io come governatore della Regione vado a negoziare con Roma, il Governo mi firma un accordo e poi se lo rimangia io posso solo protestare, ma se ho il sostegno di 10 milioni di cittadini lombardi per il Governo diventa difficile dire che si rimangia l’accordo, perché questa è la democrazia».

«Non sempre - ha proseguito - bastano le buone idee in politica ma occorre anche la forza degli strumenti della democrazia per applicarle e per questo serve il referendum per avere la forza del popolo che si esprime con il suo voto».

Sarà l’inizio di un percorso
«Il referendum consultivo - ha proseguito Maroni - è per chiedere ai cittadini lombardi se vogliono che la Regione abbia più autonomia, più competenze e più soldi e così si avvia un processo che ha l’obiettivo finale quello di trasformare la Lombardia in una Regione a statuto speciale come quello della Sicilia, che prevede che il 100% delle tasse pagate dai siciliani restano lì».

«Avremmo già tolto il ticket sulla sanità per tutti, se il Governo non si fosse rimangiato un accordo sottoscritto nel luglio scorso, quando ha firmato un’intesa con la Regione Lombardia, per cui ci dava 500 milioni in più per il 2015 per la sanità grazie all’applicazione dei costi standard».

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