Riflettori su Padova-Atalanta
Tuccella sapeva di una combine

Alle domande del gip Guido Salvini sulla partita Padova-Atalanta del 26 marzo, finita 1-1, Gianluca Tuccella avrebbe confermato di sapere di una combine. È questa la novità emersa dall'interrogatorio di giovedì a Cremona e che chiama in causa Cristiano Doni e la società nerazzurra.

Alle domande del gip Guido Salvini sulla partita Padova-Atalanta del 26 marzo, finita 1-1, Gianluca Tuccella avrebbe confermato di sapere di una combine. È questa la novità emersa dall'interrogatorio di giovedì a Cremona e che chiama in causa Cristiano Doni e la società nerazzurra.

Tuccella, portiere di una squadra di calcio a 5, ha infatti confermato sia di aver appreso dall'odontoiatra Marco Pirani che la partita Padova-Atalanta era stata truccata a livello di società, sia di aver parlato con un grande amico di Doni il quale gli aveva confermato l'avvenuta combine, tanto che lo stesso capitano aveva giocato diecimila euro sul risultato, tramite un amico.

Nelle mani degli inquirenti c'è una telefonata intercettata tra Pirani e Tuccella alle 20,10 del 25 marzo, in cui l'odontoiatra informa l'amico del risultato finale della partita del giorno dopo, spiegando: «Vai tranquillo, ho le conferme dirette, è un discorso tra società».

La telefonata compare anche nel testo dell'ordinanza, nel quale il gip aggiunge che «la prova dell'effettiva combine si ricavava allorquando una delle persone intercettate comunicava che sulla partita, nella giornata di giovedì 24 marzo 2011, erano già stati giocati su vari siti asiatici 23 milioni di euro».

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