Rubano due chili di carne in hotel
Pene severe: tre anni e quattro mesi

Avevano respinto tutte le accuse, ma le telecamere di videosorveglianza (specie quelle con riconoscitore di targhe) e il fatto che indossassero guanti in lattice non hanno lasciato loro alcuno scampo, facendoli finire in manette a Onore.

Avevano respinto tutte le accuse, ma le telecamere di videosorveglianza (specie quelle con riconoscitore di targhe) e il fatto che indossassero guanti in lattice non hanno lasciato loro alcuno scampo, facendoli finire in manette a Onore: lunedì mattina 14 luglio il giudice Lucia Graziosi li ha condannati a tre anni e quattro mesi ciascuno di reclusione.

Protagonisti della vicenda sono tre albanesi, i due fratelli N. e A. B., di 25 e 32 anni, e un loro cugino, G. G., 33 anni, tutti disoccupati e senza fissa dimora, accusati qui di aver messo a segno un furto all’hotel Pineta di Castione della Presolana: dal giorno dell’arresto si trovano tutti e tre nel carcere di via Gleno a Bergamo.

A metterli nei guai, come accennato, era stato il fatto di viaggiare a bordo di un Opel Combo rubato: i tre, secondo quanto ricostruito, nella notte tra sabato 14 giugno e domenica 15 stavano percorrendo le strade della Valle Seriana, e più esattamente avevano attraversato l’abitato di Castione della Presolana: per farlo avevano oltrepassato la telecamera di sorveglianza posta in via Agro, un sistema in grado di rilevare in automatico le targhe dei mezzi in transito e segnalare quelli eventualmente rubati.

Sul mezzo i carabinieri hanno scoperto un pezzo di carne Angus sottovuoto del peso di circa 1,8 chili e dei coltelli, che si è scoperto essere stati rubati all’hotel Pineta, insieme a parecchi arnesi da scasso, tra cui un piede di porco, un martello pneumatico e una smerigliatrice. Sono stati processati per direttissima per furto aggravato, ricettazione e porto di arnesi da scasso.

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