Il sindaco Sala: ad oggi no lockdown a Milano
«Bergamo la provincia messa meglio»

«Ad oggi lato Regione Lombardia non si ipotizza nemmeno lontanamente di andare verso un lockdown stile marzo e aprile e io lo condivido». Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, in Consiglio comunale, riferendo all’aula della riunione che si è conclusa lunedì pomeriggio 2 novembre con la Regione Lombardia e i sindaci lombardi sull’emergenza Covid.

«Il governatore Fontana ha sottolineato, e di questo ne abbiamo parlato anche durante il fine settimana, che a nuove restrizioni deve corrispondere ristoro da parte del governo, indicando quanto e quando rispetto a chi viene chiuso» ha detto il primo cittadino.

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha illustrato ai consiglieri comunali l’incontro avuto questo pomeriggio con il governatore della Lombardia Attilio Fontana: «Dal punto di vista sanitario credo possano dire meglio il Comitato Tecnico Scientifico e l’assessore Gallera, ma quello che emerge è che la situazione lascia ancora margini di osservazione in questo giorno - ha spiegato -. Il 19 ottobre si era ipotizzato, quando ci siamo sentiti tra Regione e sindaci, che si arrivasse al 31 ottobre a qualcosa che variava tra un minimo di 435 e un massimo di 800 terapie intensive. Per questo Fontana aveva detto 600. Da questo punto di vista, la situazione sembra essere un po’ meglio. A mia domanda specifica sul perché sia così - ha proseguito il primo cittadino - ci dicono che probabilmente un pochettino le misure che abbiamo preso possono aver inciso. Di fatto però probabilmente i comportamenti della gente, un po’ spaventata e un po’ sensibilizzata, hanno portato a qualcosa che non può essere letto con totale serenità, ma che è meglio di quanto si poteva immaginare una decina di giorni fa».

Il governatore lombardo, Attilio Fontana, «dice di vedere prima l’emanazione del Dpcm che dovrebbe avvenire martedì 3 novembre poi a quel punto alla luce di quello e di ciò che si è detto oggi, verificherà se può aggiungere qualcosa a Milano» ha detto il sindaco di Milano. «Per esempio qualcuno ipotizzava di tornare a ragionare su come vengono gestiti i mercati comunali scoperti. Una volta che Fontana avrà parlato con Speranza ritornerà su noi sindaci per concordare se ci saranno manovre aggiuntive e poi firmerà - ha aggiunto -. Quello che dice Fontana, e che a me sembra abbastanza logico, è che stanno completando la verifica per capire in che fascia è la Regione Lombardia, posto che sempre da quello che dice Fontana fondamentalmente tutte le province sono nella stessa situazione, forse con l’eccezione di Bergamo che è messa un po’ meglio».

La riunione di lunedì è stata interlocutoria tra Regione, il Comune di Milano ma anche l’Anci e i sindaci dei capoluogo di Provincia insieme al Governo. «Il governatore Fontana - si spiega in una nota stampa - ha fatto presente ai sindaci che alcune delle eventuali nuove restrizioni annunciate dal presidente del Consiglio sono già in vigore in Lombardia, come il 100% della didattica a distanza nelle scuole superiori, la chiusura dei centri commerciali il sabato e la domenica e la limitazione oraria degli spostamenti».

«Il presidente Fontana - prosegue la nota - ha quindi spiegato che, secondo quanto riferito dal Governo, verrebbero previste eventuali ”fasce” all’interno delle quali potrebbero essere applicate ulteriori misure restrittive graduali da concordare tra Governo e Regioni».

«Un modello - continua - che non coincide con quanto richiesto dalla Conferenza delle Regioni secondo cui non bisognava differenziare i provvedimenti tra territori e territori, ma agire con scelte di carattere nazionale. Richiesta, questa, a oggi, non accolta dall’Esecutivo. Infine - conclude la nota - il governatore Fontana ha riferito di avere, ancora una volta, sollecitato il Governo a garantire ristori concreti e adeguati per le categorie interessate da nuove restrizioni».

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