Sant'Antonino e il senso unico:
dopo le proteste un'interpellanza

Quanti abitanti di via Sant'Antonino a Bergamo hanno chiesto l'istituzione di un senso unico, ritenuto penalizzante da altri residenti? Perché non si è attesa la conclusione della revisione del Piano del Traffico? È quanto scritto in un'interpellanza.

Quanti sono gli abitanti di via Sant'Antonino a Bergamo che hanno chiesto l'istituzione di un senso unico, ritenuto penalizzante da altri abitanti? Perché prima di intervenire non si è attesa la conclusione della revisione in corso del Piano del Traffico? Sono alcune delle domande poste dall'ex sindaco, Roberto Bruni, che insieme a tutti i gruppi di opposizione a Palazzo Frizzoni ha presentato un'interpellanza.

Sotto accusa è il senso unico di marcia nel tratto compreso tra via Manara e via Broseta in direzione di quest'ultima e del senso unico di marcia tra via Manara e via Garibaldi (quest'ultimo già preesistente, ndr).

Parecchie decine di residenti negli stabili posti ai nn. 3 – 5 – 7- 9 - 11 di via S. Antonino - si legge nell'interpellanza - hanno fatto presente di «non essere mai stati interpellati al riguardo e di essere gravemente penalizzati da tale provvedimento in quanto oggettivamente costretti a compiere un lungo percorso per  raggiungere il centro cittadino».

Questi residenti «chiedevano all'Amministrazione Comunale e, per conoscenza, alla Circoscrizione n. 1 il ripristino della precedente situazione viabilistica», ma, si legge nell'interpellanza «tale protesta è rimasta del tutto inascoltata e senza esito».

Per questo Bruni e le minoranze chiedono al sindaco e all'assessore alla Mobilità: «quanti siano i residenti della cui richiesta si è fatto portavoce un consigliere comunale di maggioranza; se ritengano che le richieste dei residenti presentate per il tramite di un consigliere comunale di maggioranza abbiano un maggior peso rispetto a quelle presentate dai cittadini senza alcuna mediazione politica; per quali motivi si è dato corso alla modifica della viabilità di via S. Antonino senza attendere la conclusione della revisione in corso del vigente Piano del Traffico; per quale ragione le legittime e fondate proteste di chi abita gli edifici condominali posti ai nn. 3 – 5 – 7- 9- 11 di Via S. Antonino non abbiano a tutt'oggi trovato accoglimento».

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