Corpo nel lago, robot immerso 4 volte
Il recupero sarà nei prossimi giorni - Foto

È arrivato lunedì mattina 2 settembre a Tavernola il nucleo della Marina militare di La Spezia per il recupero della Ford Fiesta incagliata nel lago a 80 metri di profondità, appoggiata su un marciapiede di roccia con il muso verso il basso, vicino alla riva.

All’interno c’è un corpo che, stando al filmato consegnato del subacqueo del Gruppo Soccorso Sebino ai carabinieri, in stato di saponificazione (una forma di decomposizione che si verifica quando i corpi sono immersi nell’acqua, in cui la cute si ricopre si una sostanza biancastra e viscida simile al sapone). Le operazioni saranno lunghe e dureranno più giorni data la difficoltà di trasportare la vettura che è a una profondità di oltre 80 metri e vista la necessità di preservare auto e corpo il più possibile. Intorno alle 10,45 è stato calato il robot in acqua per la prima volta per avviare le procedure di recupero. Ad agire è la Marina militare di La Spezia che nella mattinata ha calato il robottino già quattro volte.

Procedono intanto le indagini per rintracciare la moglie di Tilotta, Elva Kurti, non più in Italia dal 2007: in giornata dovrebbero arrivare le risposte del Consolato e delle forze di polizia albanesi. I carabinieri cercano di arrivare a lei anche attraverso le banche dati Inps, perchè la donna dovrebbe ancora ricevere la pensione del marito.

Domenica 1 settembre hanno interrogato il fratello Diego Tilotta, che però aveva interrotto da tempo i contatti con Rosario: ha spiegato che il fratello spendeva molti, troppi soldi ma nessuno in famiglia sapeva che vita conducesse e chi frequentasse. Avevano però la preoccupazione che fosse finito su una cattiva strada. Sia Rosario sia la moglie non hanno precedenti penali. La donna, arrivata in Italia nel 2002, non risulta essere mai stata fermata nel corso di controlli antiprostituzione. Al momento restano aperte tutte le ipotesi e il pm Giancarlo Mancusi non ha ancora aperto un fascicolo.

Tilotta potrebbe aver perso il controllo dell’auto ed essere caduto nel lago per un malore o un incidente (le barriere sono state installate solo nel 2007 dopo che in zona c’erano già stati diversi suicidi), mentre il fratello esclude possa essersi tolto la vita. Oppure, nell’ipotesi peggiore, potrebbe essere stato gettato nel lago con l’auto dopo essere stato sedato, legato o drogato. L’autopsia sarà in grado di rilevare eventuali segni di violenza sul corpo e se sia davvero rimasto lì per 15 anni, nel buio del lago.

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