Sea-Sacbo, 13 sindaci: «Preoccupati»
Gori: «D’accordo ma no a meno voli»

Tredici sindaci dell’hinteland hanno scritto all’Enac di Roma e alla Sacbo in merito alla possibile fusione tra Sea e Sacbo per esprimere la loro preoccupazione sull’impatto che potrebbe avere sul territorio. Sul tema è intervenuto anche il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, che condivide la preoccupazione per la mancanza di un piano di Zonizzazione ma è contrario al contenimento dei voli.

Ecco la lettera dei sindaci. «Sacbo e Sea hanno dichiarato congiuntamente che la prospettiva di integrazione tra le rispettive Società è “valida”; una validità supportata dallo studio effettuato dal Prof. Paleari, Rettore dell’Università di Bergamo, al quale è stato altresì demandato il progetto di ricerca delle possibili soluzioni per rendere operativo il processo d’integrazione».

«Alla luce di questa notizia e dei continui record e risultati economici raggiunti dal “Caravaggio”, i Sindaci dell’intorno Aeroportuale si dichiarano orgogliosi di condividere il successo imprenditoriale di un azienda bergamasca (auspicando che la Governance locale sia salvaguardata!), ma altrettanto preoccupati dell’impatto sul territorio e della ricaduta in termini ecologici ed ambientali».

«I mass media (L’Eco di Bergamo, Corriere della Sera, Bergamo News ecc.) hanno certificato, nei giorni scorsi, la continua crescita dell’aeroporto “Caravaggio” che ad agosto ha raggiunto il “nuovo record storico di passeggeri mensili pari a 1.055.450, con un trend in crescita del 9,5% rispetto alle stesso mese del 2014”. Dall’inizio dell’anno sono transitati dall’aeroporto ben 6 milioni e 982 mila passeggeri, destinati, vista la continua crescita (+ 24% anno su anno) ad aumentare esponenzialmente fino a superare i 10 milioni entro fine anno.

«Se questo trend continua, conteremo oltre 77.000 movimenti annui, a fronte dei 67.688 (con il fermo dei voli dovuto ai lavori di rifacimento della pista) del 2014 e dei 71.742 del 2013. Un record storico che, senza nessuna regolamentazione, a noi sindaci pone serie preoccupazioni! Soprattutto perché in questo modo tutte le procedure antirumore approvate fino ad oggi vengono così vanificate, compreso il sacrificio dei comuni posti ad est della pista, che hanno già subito lo spostamento di numerosi decolli».

«Pur comprendendo l’importanza strategica dell’aeroporto bergamasco, per le opportunità occupazionali dirette ed indirette che garantisce e genera (anche in termini di sviluppo turistico e commerciale), i sottoscritti sindaci rilevano, ancora una volta che, a fronte di un importante sviluppo industriale non corrisponde un investimento in favore dei territori e dei cittadini che questo sviluppo devono subire quotidianamente; è infatti innegabile che alla crescita dell’aeroporto corrisponde un incremento del disagio ambientale, acustico e sanitario».

«A causa dell’annullamento della zonizzazione acustica da parte del Consiglio di Stato, Sacbo ha deciso di non effettuare ulteriori interventi di mitigazione ambientale, preferendo focalizzare i suoi investimenti sull’ampliamento della pista e su nuovi parcheggi. L’assenza di una regolamentazione dell’impatto acustico dell’aeroporto di Orio al Serio è una fatto gravissimo, ma ancor più grave è utilizzare questa situazione come scusa per non intervenire a tutela dei cittadini dell’hinterland aeroportuale che subiscono giornalmente gravi disagi e limitazioni.

«I sindaci si schierano con i loro cittadini e chiedono a gran voce a Sacbo ed Enac un intervento immediato a tutela dei territori e dei residenti nell’hinterland aeroportuale attraverso una contenimento dei voli e l’avvio degli interventi di mitigazione. A volte vi sono scelte che non generano profitto ma onore e rispetto; anche a queste è chiamato il C.d.A. di una società che al territorio dà molto ma che allo stesso territorio impone e richiede molto!»

Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha scritto ai sindaci del tavolo aeroportuale, rilanciando il dialogo sulla diversificazione delle rotte e sottolineando la strategia sottesa alla ricerca di alleanze e alla trattativa Sea-Sacbo. Condivisione delle preoccupazioni per via della mancanza di un piano di Zonizzazione, richiesta di investimenti destinati alla mitigazione ambientale e di maggiore trasparenza su dati e informazioni, «ma soprattutto credo che il punto decisivo - in una prospettiva di lungo periodo, anche per il tema ambientale che ci sta a cuore - sia proprio quello delle alleanze, che in queste settimane sta entrando in una fase decisiva. È mia convinzione, a tale riguardo, che l’eventuale decisione di attuare in questa fase un contenimento dei voli non potrebbe che avere conseguenze contrarie agli interessi delle nostre comunità»

Ecco il testo integrale della lettera di Gori .«Cari colleghi, ho preso visione della lettera-comunicato indirizzata a Prefetto/Governo/Regione/Provincia ed Enac. La lettera è in larga misura condivisibile. Lo è in primo luogo la preoccupazione per le popolazioni più direttamente esposte al funzionamento dello scalo. Del resto la ricerca di soluzioni industriali che valorizzino l’infrastruttura, ma che contemporaneamente consentano l’alleggerimento delle componenti di traffico a maggiore impatto, va proprio in questa direzione, e vede il Comune di Bergamo particolarmente attento al raggiungimento di questo particolare obiettivo»

«Condivido la preoccupazione per la mancanza di un Piano di zonizzazione, e sostengo la richiesta di riattivazione degli investimenti destinati alla mitigazione ambientale - cui aggiungo quella di una maggiore trasparenza nella condivisione di dati e informazioni - ma non la richiesta di contenimento dei voli. Come sapete sono convinto che sia possibile attenuare una significativa quota dei disagi attraverso una diversificazione e ottimizzazione delle rotte - e su questo punto conto di riavviare con voi un dialogo costruttivo -; ma soprattutto credo che il punto decisivo - in una prospettiva di lungo periodo, anche per il tema ambientale che ci sta a cuore -sia proprio quello delle alleanze, che in queste settimane sta entrando in una fase decisiva. È mia convinzione, a tale riguardo, che l’eventuale decisione di attuare in questa fase un contenimento dei voli non potrebbe che avere conseguenze contrarie agli interessi delle nostre comunità».

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