Sequestrata l’ex cava di Strozza
Rossi: «Ora si faccia chiarezza»

Oltre 50 Agenti del Corpo Forestale dello Stato sono intervenuti nell’ambito di un’operazione di Polizia Giudiziaria denominata Waste Phantom (rifiuti fantasma) disposta dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Brescia.

L’obiettivo é stato il sequestro dell’area dell’ex cava di Strozza della superficie complessiva di circa 200 mila metri quadri compresa tra il Monte Botto ed il Monte Castra per la maggior situata nel territorio comunale di Strozza ed in parte nel territorio comunale di Almenno San Salvatore che, dopo oltre 70 anni, di escavazioni, doveva essere oggetto di recupero ambientale e dove sono stati, invece, smaltiti rifiuti speciali. Dopo gli esposti del Comitato spontaneo di cittadini «No alla discarica del Monte Castra» e le indagini del Corpo Forestale dello Stato, la Magistratura competente ha disposto le operazioni per chiarire i motivi dei mancati controlli in merito allo smaltimento di oltre 100 mila metri cubi di materiali da scavo provenienti dall’esterno che, secondo le normative vigenti, se non caratterizzati sono da considerare rifiuti, come rilevato dai campionamenti dell’Arpa dai quali sono stati evidenziati superamenti dei limiti di legge di alcune sostanze rinvenute nei materiali di scavo.

La Magistratura vuole approfondire anche i motivi del mancato recupero ambientale e chiarire se ciò è collegato con l’intenzione della ditta proprietaria dei terreni di realizzare una discarica di 1 milione e 700 mila metri cubi di rifiuti speciali, contrastata dal Comitato dei cittadini. Per tale motivi sono scattati i provvedimenti riguardanti, oltre al sequestro dell’area, anche una serie di perquisizioni a carico di 6 indagati, tutti amministratori della ditta indagata, e l’acquisizione di documentazione presso gli Enti territoriali (Comuni e Provincia).

Confermati i dubbi e le preoccupazioni che ci hanno portato ad esprimerci con la delibera del Consiglio Provinciale in...

Posted by Matteo Rossi on Giovedì 4 giugno 2015

«Ora si faccia chiarezza» è l’auspicio del presidente della Provincia, Matteo Rossi, che ha detto la sua su Facebook sul sequestro.

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