Si finge mafioso: denunciato
«300 mila euro o ti ammazzo»

Al telefono parlava con perfetto accento siciliano, fingendosi un mafioso: «Se non paghi ti sparo», «Se non mi dai 300 mila euro ti mando due picciotti che ammazzano te e la tua famiglia». Invece era un 39enne di Clusone, denunciato.

Al telefono parlava con perfetto accento siciliano, fingendosi un mafioso: «Se non paghi ti sparo», «Se non mi dai 300 mila euro ti mando due picciotti che ammazzano te e la tua famiglia». Telefonate che l’uomo - denunciato venerdì per tentata estorsione - dal 9 novembre faceva a tutte le ore del giorno e della notte sul telefono di casa, dell’azienda e sul cellulare di un imprenditore edile della Val Seriana, che per quasi due mesi ha vissuto nel terrore.

Il 16 novembre è andato dai carabinieri di Clusone a sporgere denuncia e sono cominciate le indagini, concluse venerdì con la perquisizione a casa di B. S., 39 anni di Clusone, operaio disoccupato, celibe, da poco uscito dal carcere, con precedenti per rapine e reati contro il patrimonio. Il pregiudicato, interrogato lo stesso pomeriggio in procura davanti al pm Maria Cristina Rota, assistito dall’avvocato d’ufficio, ha confessato ed è stato denunciato a piede libero.

L’uomo era riuscito, tramite conoscenti nell’ambiente di lavoro, a procurarsi il cellulare dell’imprenditore, di cui conosceva abitudini e orari. Con tre schede telefoniche prepagate – sequestrate dai carabinieri durante la perquisizione – lo ha chiamato dalle cabine telefoniche di Clusone e della Val Seriana, minacciandolo di morte. Simulando un perfetto accento siciliano, spacciandosi per un mafioso, ha terrorizzato lui e la sua famiglia per un mese e mezzo.

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