Slot, giro di vite in una legge
Carnevali: lavoro serio alla Camera

Il percorso non è ancora finito (mancano dei passaggi nelle commissioni e poi lo sbarco in aula), ma da giovedì 26 giugno la prevenzione e la cura della dipendenza da gioco hanno preso forma in un testo «restrittivo e rigoroso», che punta a diventare legge.

Il percorso non è ancora finito (mancano dei passaggi nelle commissioni e poi lo sbarco in aula), ma da giovedì 26 giugno la prevenzione e la cura della dipendenza da gioco hanno preso forma in un testo «restrittivo e rigoroso», che punta a diventare legge. La commissione Affari sociali della Camera ha infatti licenziato la sua proposta di provvedimento, frutto di un lavoro durato diversi mesi.

E il giro di vite è lì, nero su bianco: tra i punti introdotti nel provvedimento ci sono il divieto di pubblicità per il gioco d’azzardo, l’obbligo di indicare sulle slot e sui tagliandi delle lotterie istantanee i rischi connessi alla dipendenza (un po’ come accade per le sigarette), non più di otto ore di apertura al giorno per le sale gioco. Che comunque, per quanto riguarda le nuove aperture, non potranno collocarsi a meno di 500 metri da scuole, ospedali, centri anziani e altre strutture pubbliche.

Poi ci sono i due anni di indennizzi economici per chi rimuove le macchinette dal proprio locale o circolo, e il rilascio di un logo «no slot» per chi ne fa a meno. «Si è fatto un lavoro serio e approfondito. È necessario intervenire, c’è già stato un ritardo nel rendersi conto di come questo fenomeno sia diventato una forma di dipendenza», dice la parlamentare Pd Elena Carnevali.

Altro punto cardine della proposta è che «l’accesso a videogiochi e giochi online sarà permesso solo con la tessera sanitaria - spiega Carnevali -. Alla fine di ogni giocata sarà visualizzato l’ammontare complessivo della somma spesa e vinta. Inoltre il pagamento avverrà solo tramite carta elettronica», il che consentirà di tracciare i flussi di denaro.

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