Storia di ordinaria burocrazia
Errore in buona fede costa 200€

Una storia di ordinaria burocrazia quella che ci racconta un lettore che ha pagato una multa sbagliando bollettino: un errore in buona fede che è costato 200 euro in più...

«Spettabile redazione, leggo nelle pagine di questi giorni lamentele circa multe comminate erroneamente o comunque con particolare “zelo” da parte degli agenti della polizia municipale. Vorrei testimoniare anche quanto successo a me,... anzi a mia moglie».

«Nel maggio 2013 (ricordate che primavera piovosa?) mia moglie stava frequentando un corso professionale a Lecco, per cui transitava attraverso l’abitato di Cisano. Davanti a lei un tir che procedeva a passo di lumaca già da diversi chilometri, decide di accostare. Mia moglie nel superare l’automezzo pesante non poteva non oltrepassare la linea continua ... Prontissima una vigilessa emerge da un porticato brandendo la sua paletta!»

«A nulla è valso il tentativo di mediazione di mia moglie, anzi la suddetta agente invitava mia moglie a “liberare” velocemente la strada che (cito testualmente) “tanto qui ci bagniamo tutt’e due.. le arriverà il verbale a casa”. Il verbale è sì arrivato a casa circa 2 mesi dopo per l’importo di 210 €!».

«A quel punto poco valeva recriminare, con la rassegnazione di noi “popolo pagante” mi sono rivolto al mio istituto bancario per effettuare il pagamento di questa e di un’altra contravvenzione per divieto di sosta che nel frattempo mi era stata elevata dalla polizia municipale di Bergamo...».

«Circa una ventina di giorni fa, mi vedo recapitare dalla polizia municipale di Cisano, una sanzione di 410 € (!!!) per il mancato pagamento della multa del 2013, con tanto di minaccia di “blocco amministrativo” dell’automezzo. Forte della sicurezza di chi è “a posto” recupero il bollettino e, dopo un breve colloquio telefonico con un addetto del comune di Cisano, ne invio copia tramite e-mail».

«Questo stesso addetto, sempre giro mail, mi fa notare che il bollettino di riferimento è stato versato nella data e con la cifra corretta, ma a un conto intestato alla Polizia Municipale di Bergamo. A quel punto la folgorazione, evidentemente per errore ho sbagliato a compilare il bollettino, mettendo l’importo di 210 euro sul bollettino di pagamento della polizia municipale di Bergamo».

«Ricontatto prontamente il Comune di Cisano facendo notare l’errore e soprattutto la palese “buona fede” e chiedo con grande cortesia che mi venga almeno scontata la parte di sovrattassa legata al mancato pronto pagamento. Da qui in poi una serie di telefonate e di mail per spiegarmi che “loro” sono a posto e che “io” devo pagare...»

«Con grande zelo l’agente di Cisano ha contattato la polizia di Bergamo (lui c’è riuscito .. io ancora aspetto la mail di risposta alla mia inviata tramite il link del comune di Bergamo) per scoprire che vi è stato un rimborso della quota non dovuta da parte del municipio di Bergamo nel dicembre 2013, quando effettivamente ho incassato un rimborso “per errato pagamento” da parte del comune di Bergamo tramite 2 assegni bancari di 154 e di 56 euro rispettivamente (che sommati fanno 210..., ma io non ho fatto il collegamento). Ricordo che allora ho pensato che come ero stato troppo ligio a pagare e avevo pagato per errore più del dovuto una delle tante tasse che ci perseguitano che bella cosa che se ne siano accorti...».

«Confesso che ho provato a più riprese sia telefonicamente che per mail, con l’educazione che mi caratterizza e con lo spirito del moderno Don Chisciotte che tenta di far prevalere il buon senso sulla burocrazia, di rinegoziare la sanzione. Ho trovato in ciò toni sempre più fermi e perentori..., nemmeno una volta mi è stato risposto “aspetti che provo a vedere cosa si può fare”, forse mi sarebbe bastato questo!».

«Tra l’altro quando ho fatto notare che nel carteggio vi erano almeno due grossolani errori, in un’occasione la multa veniva datata nel 2014 (un anno dopo) e per di più la minaccia di “fermo amministrativo del mezzo” veniva riferita a mia moglie attribuendole la proprietà dell’autovettura che invece era intestata a me. Facendo notare i due errori mi sono sentito rispondere in tono bonariamente accondiscendente “cosa vuole..., un errore può succedere a tutti», … evidentemente però il mio errore è l’unico che viene pagato e profumatamente!»

«Più per scoramento che per senso civico ho già provveduto al pagamento delle sudate (facciamo tutti fatica a guadagnarci lo stipendio) 410 euro, anche se la scadenza era per il 31 di marzo..., inutile che vi dica qual è il mio stato d’animo. Certo, sarebbe veramente una bella cosa trovare nella cassetta delle lettere un assegno di 200 euro dal comune di Cisano, cosa volete, la mia ingenuità mi fa ancora credere a Babbo Natale».

«Ma anche due righe non di scuse (so che formalmente hanno ragione) ma almeno di comprensione sarebbero meglio di niente. Nel frattempo mi auguro di non dover più transitare per quelle strade e se mai dovesse capitare, speriamo che almeno non piova!».

Lettera firmata

© RIPRODUZIONE RISERVATA