Tagli ai Comuni? Maroni fa dietrofront
«Premierò quelli con lombardi in difficoltà»

Il governatore fa un passo indietro sull’ipotesi di penalizzare i Comuni che accoglieranno i profughi.

Oltre 300 persone davanti alla Prefettura e una contromanifestazione di una quindicina di attivisti dell’area alternativa poche decine di metri in là, a protestare contro il presidio leghista in Prefettura. Poco dopo le 10 è cominciata in via Tasso la manifestazione del Carroccio per protestare contro la gestione del fenomeno immigrazione. Guest star di giornata, il presidente della Regione, Roberto Maroni, da giorni impegnato in un tira e molla a distanza (nemmeno tanto) con il Governo. E il Viminale in particolar modo.

«Sinistra cialtrona» è stato finora lo slogan prediletto del governatore lombardo Roberto Maroni presente in prima fila al presidio contro l’immigrazione clandestina. Slogan di prammatica, immigrati, governo e Prefettura nel mirino. Come da copione, insomma.

«Ho proposto i tagli ai Comuni che accoglieranno gli immigrati, ma la Costituzione non lo permette, mi è stato fatto notare da più parti. Premierò allora quei Comuni lombardi che hanno cittadini in difficoltà: questo la Carta lo consente», ha rilevato Maroni.

Il governatore ha anche ricordato come durante la sua esperienza da ministro degli Interni, alle prese con la crisi libica«avevo tenuto gli immigrati lì, ed è questo che deve fare l’Onu. Se non si trovano accordi bisogna mandare i caschi blu e fare tendopoli in Libia». Con critiche finali ad Alfano: «Incapace sui profughi».

Alla manifestazione sono presenti i big locali leghisti: Roberto Calderoli, Nunziante Consiglio, Giacomo Stucchi, Daniele Belotti, Massimo Bandera, Alberto Ribolla, Claudia Terzi, Silvia Lanzani, Giovanni Malanchini e Silvana Saita tra gli altri. Dai sindaci del Carroccio tanta rabbia e un solo refrain: «Basta immigrati sul nostro territorio»

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