Uil: «La Tasi è sosia dell’Imu
Cambia il nome, non gli effetti»

«La sostanza della nuova Tasi, l’imposta che i cittadini si preparano a pagare entro il 16 ottobre, può essere così definita: si cambia nome, si cambiano le regole, ma non cambiano gli effetti. La Tasi è la sosia della vecchia Imu». Lo afferma il segretario generale della Uil di Bergamo, Marco Cicerone.

«La sostanza della nuova Tasi, l’imposta che i cittadini si preparano a pagare entro il 16 ottobre, può essere così definita: si cambia nome, si cambiano le regole, ma non cambiano gli effetti. La Tasi è la sosia della vecchia Imu».

Lo afferma il segretario generale della Uil di Bergamo alla luce dei risultati di alcuni calcoli, effettuati dagli uffici centrali, relativi agli effetti della nuova tassa sulle tasche dei bergamaschi.

«A Bergamo - rileva Marco Cicerone - avevamo chiesto, a fronte della delibera di spostamento dei tempi di pagamento, di verificare la sussistenza delle condizioni necessarie per rimodulare le aliquote deliberate e/o i criteri delle detrazioni previste, per rendere il complesso della manovra meno iniqua. Sia il neo sindaco, Giorgio Gori, che il vicesindaco, Sergio Gandi, ci hanno comunicato - puntualizza il segretario della Uil - l’impossibilità di rivedere la delibera adottata dalla precedente amministrazione, ma ci hanno assicurato un confronto preventivo per il 2015 per rendere meno iniqua la manovra».

A Bergamo l’aliquota per la prima casa è del 3,2 per mille (detrazioni fisse di 60 euro più 50 euro per figli minori di 26 anni).

Secondo i calcoli della Uil (vedi tabella allegata) per la prima casa accatasta in A/3 di 450 euro con reddito Isee di 10.000 euro e reddito Irpef di 20.000 euro la famiglia senza figli paga quasi 80 euro in più rispetto all’Imu, lo stesso anche per la famiglia con un figlio minore di 26 anni

La Uil porta poi l’esempio di una prima casa accatastata in A/2 dove si evidenzia un aumento di circa 40 euro della tassa rispetto all’Imu.

A livello nazionale per una famiglia su due la Tasi sarà più cara di quanto pagato con l’Imu nel 2012.

Infatti, fatto 100 le famiglie mediamente residenti nei capoluoghi di provincia, per il 54,5% di esse, il conto della Tasi, sarà più pesante dell’Imu del 2012, percentuale che sale al 63,3% per le case accatastate in A/3; mentre per le case accatastate in A/2 tale percentuale è al 44,8%.

«La distribuzione della nuova tassa è meno equa: pagherà un po’ di più chi prima era esente o pagava cifre basse e pagheranno molto meno i proprietari di quelle abitazioni con rendite catastali elevate».

In particolare, per le case in A/3 l’esborso medio della Tasi sarà di 135 euro medi, a fronte dei 111 euro pagati con l’Imu nel 2012; meno salato il conto per le case in A/2: 303 euro per la Tasi, a fronte dei 334 euro dell’Imu nel 2012.

«A fine anno - conclude Cicerone - vedremo se tra il bonus di 80 euro e l’aumento tassazione nel suo insieme, compresi gli aumenti dell’Irpef comunale e regionale, ci sarà un saldo negativo o è positivo. Ciò che già oggi è certo che per i pensionati e le pensionate il 2014 eroderà buona parte della loro pensione».

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