Un pendolare: «L’orario ufficiale?
Buono solo per i gonzi e i turisti»

Per arrivare in orario bisogna prendere il treno prima. È la triste constatazione di un pendolare bergamasco che, in una lettera alla redazione scrive: «L’orario ufficiale di Trenord è buono solo per i gonzi e i turisti stranieri...»

Per arrivare in orario bisogna prendere il treno prima. È la triste constatazione di un pendolare bergamasco che, in una lettera alla redazione scrive: «L’orario ufficiale di Trenord è buono solo per i gonzi e i turisti stranieri...»

Ecco la sua email

«Buongiorno,

non scrivo cronache di un disastro annunciato solo per rispetto di coloro che sono rimaste vittime di un vero disastro ferroviario. Maoggi il treno 10802 delle 7.16 ha 5 carrozze di cui una fredda e l’altra è un carro bestiame recuperato da qualche deposito dimenticato dove Trenitalia l’aveva parcheggiato per rottamarlo e Trenord l’ha riesumato.

Ieri il treno era ancora a 5 carrozze e la gente si accalcava per ogni dove. Oggi no, un viaggiatore su quattro salito a Verdello ha pure trovato posto...ma questo perché?

La risposta me l’ha data un compagno di viaggio che saliva a Verdello e che era un bel po’ di tempo che non vedevo più... ormai prende abitualmente il 6.32 perché né sul 7.16 né sul 7.02 riusciva a sedersi e, soprattutto, non riusciva più ad arrivare in orario in ufficio. O come quella collega che, essendo mamma, non si può permettere di recuperare alla fine il tempo perso alla mattina per i cronici ritardi, e quindi prende il 7.02 che, in ritardo, la fa arrivare in tempo (non in anticipo) in ufficio. Io recupero fermandomi un po’ di più il pomeriggio o lavorando da casa la sera.

Tutti rubiamo un po’ di tempo alle nostre famiglie e ai nostri cari. I pendolari bergamaschi hanno una professionalità e un senso del dovere che deficitano nella dirigenza Trenord e ovviano come possono a questo disservizio perenne..

Mentre scrivo il treno è come tutti i giorni immobile a Villa Pizzone a far passare gli altri treni, accumulando ulteriore ritardo rispetto a quello che già aveva a Lambrate.

Quando siamo finalmente ripartiti, (con juicio, adelante con juicio ci racconta il Manzoni che gli occupanti spagnoli dicessero al cocchiere... sarebbe perfetto come motto di Trenord), l’altoparlante a due km da Porta Garibaldi ci ha annunciato che eravamo arrivati con 9 minuti di ritardo, autoabbonandosi tutto il tempo che ci voleva per finalmente approdare al binario (altri 5 minuti).

Questo succede con rituale immutabile ogni giorno che prendiamo il treno. Non parliamo del ritorno, dove una sorta di delirio compulsivo ci afferra nello slalom dei treni che sono in ritardo o che vengono soppressi. Come fini strateghi, in base al treno scegliamo la stazione in cui prenderlo...

Il 18.10? Mai prenderlo a Lambrate se non si vuole vincere un posto in piedi! E allora di corsa sulle scale di Centrale per prenderlo al volo.... Il 18.01 via Carnate? Mettiamo in conto sempre e comunque dai 5 ai 10 minuti in più rispetto all’orario ufficiale..

Abbiamo un impegno, un appuntamento dal dentista? Prendiamo sempre il treno prima di quello che sembra ci porterebbe in orario all’appuntamento....L’orario ufficiale di Trenord è buono solo per i gonzi e i turisti stranieri... un vagone con i freni bruciati, una caduta della linea aerea, uno scambio bloccato, una porta che non si chiude più sono sempre in agguato e sempre quando abbiamo un disperato bisogno di arrivare in orario.

Il controllore è una figura a forte rischio di estinzione, da segnalare al WWF.... Ormai vive barricato nel locomotore o se passa è per controllare che nessuno si sia sentito male, tenendo rigorosamente gli occhi bassi per non intercettare lo sguardo di qualcuno e non sentirle su... Chissà quanta gente si sente ormai autorizzata a non pagare il biglietto in ritorsione per il cronico disservizio... in una spirale senza fine, per cui meno incassi meno (dis)servizio ferroviario...

L’altro giorno leggevo che bisognava completare più strade possibili per l’Expo... bisognava far saltare fuori i soldi in un modo o nell’altro. Ma invece di completarle tutte la Regione lombardia non può prendere esempio dal comune di Milano che ha costruito nuove metropolitane? Non possiamo investire nel trasporto pubblico? O vogliamo che tutti i visitatori dell’Expo arrivino in macchina parcheggiando a due metri dall’esposizione, rigorosamente una persona o due per macchina?

Come fa l’ATM ad assicurare un servizio ben più efficiente di Trenord con fior di utili ogni anno, a cui il Comune di Milano attinge per far quadrare i conti? Regione Lombardia, ma quando avremo una risposta seria e concreta? Quando riavremo un servizio ferroviario meno disastrato?

Ringrazio in anticipo le redazioni se vorranno dare voce a questo mia denuncia sul servizio ferroviario locale.

Saluti»

Roberto D. B.

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