Variante di Zogno, Pirovano:
ecco i soldi per pagare le imprese

Il problema è annoso: da un lato le imprese che soffrono per i ritardi nei pagamenti da parte delle amministrazioni pubbliche. Dall’altra, enti con i fondi bloccati, che non riescono a saldare i conti.

Il problema è annoso: da un lato le imprese che soffrono per i ritardi nei pagamenti da parte delle amministrazioni pubbliche. Dall’altra, enti con i fondi bloccati, che non riescono a saldare i conti.

Per una volta, però, sul complicato tema arriva anche una buona notizia: il presidente della Provincia Ettore Pirovano ha illustrato il meccanismo attraverso cui proprio pochi giorni fa si è riusciti, «usando mezzi legittimi, a trovare il modo di pagare tutte le somme arretrate dovute a Itinera, la società che sta facendo i lavori per la variante di Zogno».

Un totale di circa 13 milioni di avanzamenti lavori, già fatturati, ma che la Provincia non poteva coprire per via dei vincoli del patto. Così Via Tasso ha fatto ricorso per la prima volta a una novità introdotta lo scorso anno da Regione Lombardia proprio con questo scopo, «Credito InCassa».

In pratica, se una parte del debito, 5,1 milioni, l’ente lo copre con risorse proprie, per il resto si è raggiunto un accordo con Finlombarda (società pubblica del Pirellone) e Sace (che fa riferimento alla Cassa depositi e prestiti). Saranno loro a pagare a Itinera le somme dovute, col meccanismo della cessione di credito. «Così l’impresa non deve aspettare noi, ma incassa i soldi che le spettano, pagando degli interessi concorrenziali, perché la Regione contribuisce ad abbatterli», dice Pirovano. La Provincia salderà poi il suo conto con Sace e Finlombarda non appena disporrà dei fondi.

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