Vendere casa, tempi sempre lunghi
A Bergamo servono 255 giorni

Per vendere casa a Bergamo servono quasi due mesi in più (53 giorni per la precisione) della media dei capoluoghi di provincia italiani: in media il tempo necessario a Bergamo per piazzare sul mercato l’alloggio che si vuole vendere è di 255 giorni; la media dei capoluoghi è di 202 giorni.

Per vendere casa a Bergamo servono quasi due mesi in più (53 giorni per la precisione) della media dei capoluoghi di provincia italiani: in media il tempo necessario a Bergamo per piazzare sul mercato l’alloggio che si vuole vendere è di 255 giorni; la media dei capoluoghi è di 202 giorni.

Lo ha calcolato l’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa per gli immobili residenziali: il dato si riferisce a gennaio 2014 e il confronto è stato fatto con il gennaio 2013. Si sono considerate le grandi città, i rispettivi hinterland e i capoluoghi di provincia.

Gli ultimi dati dicono che nelle grandi città le tempistiche medie di vendita sono di 181 giorni contro 183 giorni registrati a gennaio 2013.

Nei capoluoghi di provincia si sale a 202 giorni contro i 207 giorni dell’anno precedente; nei comuni dell’hinterland delle grandi città per vendere casa sono necessari 200 giorni contro i 209 giorni del gennaio scorso.

Bergamo è messa peggio di molti altri capoluoghi: si piazza al sesto posto fra le città dove i tempi sono più lunghi. La peggiore è Imperia (283 giorni), poi Trapani (281), Iglesias (262), Rovigo (260), Lodi (258), Bergamo (255), Barletta (245), Pescara (240), Siena (240), Reggio Emilia (238). Tutta la classifica nell’allegato.

Tempi di vendita praticamente invariati nell’ultimo anno ma comunque ancora lunghi, a conferma che il mercato immobiliare attraversa ancora un periodo fatto di incertezze.

Tra le grandi città i tempi di vendita maggiori si registrano a Firenze (202 gg), Verona (199 gg) e Bari (191 gg), mentre ci vuole meno tempo per concludere la vendita a Napoli (146), Palermo (163), Milano (167) e Roma (167).

Nell’hinterland delle grandi città le tempistiche sono leggermente più lunghe. Si tratta delle stesse realtà territoriali in cui i prezzi sono diminuiti maggiormente e dove si sono sentite di più le difficoltà legate all’accesso al credito e alla diminuzione della capacità di spesa.

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