La città della solidarietà alimentare

«Il cibo buttato via è come se fosse stato rubato dalla mensa di chi è povero» ammonisce Papa Francesco. Bergamo raccoglie la sfida con una mobilitazione sorprendente. Le molteplici iniziative per recuperare i generi alimentari scartati dal consumismo e distribuirli a chi ha bisogno sono raccontate in un’inchiesta di otto pagine contenuta in eco.bergamo, il supplemento di ambiente, ecologia, green economy in edicola domenica 18 dicembre gratis con L’Eco (resta poi disponibile nell’edizione digitale di questo sito).

«Il cibo buttato via è come se fosse stato rubato dalla mensa di chi è povero» ammonisce Papa Francesco. Bergamo raccoglie la sfida con una mobilitazione sorprendente. Le molteplici iniziative per recuperare i generi alimentari scartati dal consumismo e distribuirli a chi ha bisogno sono raccontate in un’inchiesta di otto pagine contenuta in eco.bergamo, il supplemento di ambiente, ecologia, green economy in edicola domenica 18 dicembre gratis con L’Eco.

Banco di Solidarietà, Caritas, Dispensa Sociale, mensa dei frati cappuccini, Mercato e Cittadinanza, Mt 25, Servizio Esodo-Patronato San Vincenzo, Società San Vincenzo De Paoli sono tra le realtà presenti nel censimento compiuto dal Centro servizi Bottega del Volontariato nell’anno di Bergamo capitale del volontariato. La mappa della solidarietà alimentare nel capoluogo, pubblicata qui sotto, contiene una cinquantina di attività: mense per un pasto caldo, raccolte di pacchi alimentari, recuperi delle eccedenze.

Una cinquantina di attività nel censimento compiuto dalla Bottega del Volontariato

«Bergamo è un esempio di buone prassi» spiega Chiara Brembilla, la docente dell’Università di Bergamo che ha collaborato al progetto di mappatura: «L’obiettivo non è quantificare che cosa si fa, ma renderlo visibile e innescare opportunità di confronto». «Il pacco alimentare – osserva l’assessore alle Politiche Sociali del Comune, Marcella Messina – è uno strumento per contrastare la povertà e raggiungere le persone. Significa lotta allo spreco, sostegno nutrizionale, educazione alimentare, ma anche contrasto alla solitudine: diventa un modo per costruire comunità». Oggi, tra chi riceve gli aiuti nella Bergamasca, vi sono anche intere famiglie di profughi dall’Ucraina invasa dalla Russia. Donare è anche un modo per costruire fraternità e percorsi di pace.

Il Banco di Solidarietà in via Borgo Palazzo, Mt 25 di via Elba, la bottega Re-Store di via Mozzi

Il Banco di Solidarietà in via Borgo Palazzo è legato alla più grande organizzazione in Italia, il Banco Alimentare. L’associazione Mt 25 di via Elba aiuta 280 famiglie ogni settimana con prodotti da dodici realtà provinciali. La Dispensa Sociale, con il magazzino in via Galimberti, recupera soprattutto frutta e verdura; la bottega Re-Store, in via Mozzi, è aperta a tutti per la distribuzione. I volontari intervistati esprimono le proprie valutazioni: «Fare del bene ci fa stare bene»; «Nel gruppo si è creata una relazione di amicizia, che conferisce senso al nostro tempo libero»; «Impegno faticoso? Anche i figli danno una mano, perché i valori si trasmettono solo con l’esempio»; «Molta merce è scartata ogni giorno, il recupero è da incentivare molto di più».

La Banca del Tempo di Zanica organizza cene di quartiere dove ognuno porta qualcosa

Un’altra esperienza è quella delle feste per scambiarsi cibo, sul modello dei «food swap party» molto diffusi all’estero: la Banca del Tempo di Zanica organizza cene di quartiere dove ognuno porta qualcosa, con piatti e posate messi a disposizione dalla Stoviglioteca dell’associazione Vivere Longuelo. Non mancano anche bar e ristoranti: la caffetteria Sweet Irene di via Sant’Orsola e il Circolino di Città Alta vendono per pochi euro quanto è avanzato a fine giornata. Il Banco zoologico, infine, sostiene i proprietari in difficoltà di animali domestici. La solidarietà non ha limiti.

Un’inchiesta di otto pagine sui servizi di raccolta e distribuzione nella rivista in edicola domenica 18 dicembre gratis con L’Eco

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