Tutti sempre connessi
Spreco di energia

Gli italiani sono un popolo di navigatori? Sì, sul web. Secondo i dati del Digital Report 2021, oltre 50,5 milioni di concittadini, quasi l’84 per cento, sono connessi a internet, +2,2% nel 2020, e 41 milioni sono sui social, +6%.

Ben 97 italiani su 100 possiedono uno smartphone, mentre tre su quattro usano un computer o un pc portatile. La media del tempo speso ogni giorno sul web è enorme: poco meno di 6 ore e mezza. La connessione può essere indispensabile per motivi di lavoro ma, molto spesso, è voluttuaria. Gli italiani trascorrono sui social una media di un’ora e 52 minuti, l’85,3 per cento guarda i video su YouTube che, dello 0,1%, supera WhatsApp, mentre l’80,4% è su Facebook; Instagram segue con il 67%. La media del tempo trascorso davanti alla tv, tradizionale o in streaming, è quasi 3 ore e 20 minuti.

Al tema dei consumi e delle emissioni digitali eco.bergamo, il supplemento di ambiente, ecologia, green economy in edicola il 13 giugno gratis con L’Eco di Bergamo, dedica un’inchiesta di otto pagine. Più di 5,2 miliardi di persone usano telefoni cellulari, oltre due terzi della popolazione mondiale, con una crescita ogni anno di circa il 2 per cento, mentre poco meno di 4,7 miliardi hanno accesso al web, +7,3% rispetto al 2020. Internet è considerato come se fosse il quarto Paese al mondo per consumi energetici, dopo la Cina al 25,9%, gli Usa al 17,5% e l’India al 5,5%.

I video i più ricercati online

L’uso eccessivo e crescente di smartphone, pc, tv inquina le menti e l’atmosfera. Un’indagine promossa in Italia dalla Fondazione di Ricerca per la Sostenibilità Digitale rivela la mancanza di consapevolezza degli sprechi di energia e delle conseguenti emissioni di gas serra dei dispositivi digitali. Una sola ora di streaming davanti al pc a settimana brucia, nell’arco di un anno, quanto due frigoriferi sempre accesi: la risposta esatta è scelta appena dal 14,6 per cento dei partecipanti al sondaggio che, per oltre l’80 per cento, valutano il consumo come inferiore. I video sono i più ricercati sul web, ma sono quelli che hanno bisogno di più energia, moltiplicando le emissioni. Una ricerca della Purdue University dell’Indiana dimostra come un’ora di videoconferenza possa emettere tanta anidride carbonica quanto un terzo di litro di benzina consumato da un’auto. Le emissioni possono calare di ben il 96 per cento se spegniamo il video e ricorriamo solo all’audio. Le applicazioni dei dispositivi permettono di monitorare il consumo energetico e di risparmiare: peccato che solo uno su dieci degli intervistati se ne giovi abitualmente per ridurre gli sprechi, anche se la metà del campione sa che potrebbe fruirne, ma non lo fa.

Un buon esempio di guida per tagliare gli sprechi è offerto dalla società no profit francese Shift Project, che ha predisposto un vademecum (disponibile sul sito www.theshiftproject.org) dal titolo «Come ridurre il peso di un video in 5 minuti, garantendo la sua qualità». La stessa società offre Carbonalyser, un calcolatore, disponibile anche come applicazione, che misura l’energia assorbita e le emissioni di anidride carbonica generate dall’uso dei mezzi digitali.

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