System Plast di Telgate:
gli esuberi ridotti a 41

Accordo fatto alla System Plast di Telgate, l’azienda specializzata nella produzione di componenti per nastri trasportatori che nei mesi scorsi aveva ufficializzato la decisione di trasferire i reparti di assemblaggio e lavorazioni meccaniche in Germania, annunciando contestualmente 60 esuberi su un totale, presso il sito produttivo bergamasco, di 120 addetti.

L’intesa sottoscritta dalle organizzazioni sindacali di Uilm Uil e Fim Cisl insieme ai rappresentanti della proprietà, che fa capo alla multinazionale americana Emerson, ha consentito di ridurre gli esuberi a 41 unità con la possibilità di accedere per un anno alla cassa integrazione straordinaria.

Contestualmente, la System Plast si è anche impegnata a inserire nel proprio organico una decina di dipendenti della Target Mold che finora eseguivano, per conto dell’azienda di Telgate, lavori di stampaggio. In questo modo, alla fine, i lavoratori resteranno complessivamente 85.

«Si tratta di un accordo importante – ha commentato Damiano Bettoni, della Uilm – viste le rigidità che avevamo riscontrato all’inizio della vertenza. Questo risultato è frutto anche dell’impegno delle Rsu che hanno partecipato alle trattative mettendo in campo concretezza e determinazione».

L’intesa prevede incentivi alla scelta della mobilità su base volontaria a partire dal 1° marzo con bonus di 25 mila euro lordi fino a 5 anni di anzianità, di 30 mila per chi vanta tra i 6 e i 10 anni, di 35 mila fra gli 11 e i 15 e di 40 mila oltre i 15. Sono già 21 i lavoratori che si sono detti disponibili a scegliere questa opzione.

Chi, invece, accederà agli ammortizzatori sociali dovrà scontare una proporzionale decurtazione della buonuscita. La System Plast consentirà tuttavia a 26 dipendenti, qualora ne facessero richiesta, di trasferirsi in Germania garantendo loro un aumento del 10° dello stipendio lordo annuale, un incentivo di 20 mila euro e l’assistenza legale gratuita.

«L’accordo – conclude Bettoni – ci ha consentito di convincere l’azienda a tornare sui propri passi e ad assicurare ai lavoratori, peraltro in gran parte donne, il massimo possibile, soprattutto alla luce delle attuali condizioni di mercato. E va ricordato che il documento prevede anche l’impegno, da parte di System Plast, ad operare per favorire la ricollocazione sul territorio attraverso i contatti già esistenti con altre realtà produttive».

Marco Tebaldi della Fim-Cisl giudica l’accordo «abbastanza soddisfacente», tenendo conto del fatto che l’azienda era partita con l’idea di 60 esuberi, poi scesi a 41. Ma, al momento dell’avvio della cassa integrazione straordinaria, i lavoratori interessati potrebbero essere anche meno se il grosso accetterà gli incentivi per l’uscita in mobilità che - dice ancora Tebaldi - «partono da 25 mila euro ma che, nelle situazioni più favorevoli, in base ai singoli scaglioni in cui sono suddivisi, con crescita progressiva a seconda dell’anzianità aziendale, potranno arrivare anche a 40 mila euro».

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