Cresce la produzione industriale
torna il + anche in Bergamasca

Per la produzione industriale lombarda - bergamasca compresa - , torna il segno positivo dopo sei trimestri negativi. Svolta della produzione industriale: +0,4% la variazione congiunturale destagionalizzata. Migliorano le aspettative degli imprenditori.

Com'era nelle previsioni dello scorso trimestre, la variazione congiunturale della produzione - anche nella Bergamasca (vedi lo specifico allegato) - è stata positiva, e anche la variazione annua conferma l'inversione di tendenza e l'avvio di una lenta risalita dal punto di minima toccato a metà 2009. Si consolidano alcuni segnali positivi: le aspettative degli imprenditori proseguono la risalita, con quelle sulla domanda estera stabilizzate in zona positiva e quelle sulla produzione ormai prossime al prevalere degli ottimisti sui pessimisti. L'insieme dei vari indicatori coincidenti punta verso un valore positivo, ma contenuto, per la produzione industriale nel primo trimestre del 2010.

L'analisi congiunturale del quarto trimestre 2009 su industria e artigianato manifatturiero di Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia, Confindustria Lombardia e con la collaborazione delle Associazioni regionali dell'Artigianato (Confartigianato Lombardia, CNA Lombardia, Casartigiani Lombardia, CLAAI Lombardia) è stata effettuata attraverso 1.602 interviste ad aziende industriali e 1.202 ad aziende dell'artigianato manifatturiero.

Il quarto trimestre 2009 registra un incremento del dato congiunturale (+0,4% dato destagionalizzato ) e un arretramento del calo tendenziale dei livelli produttivi dell'industria (-5,7% dopo tre trimestri consecutivi con valori oltre il -10%). Le aziende artigiane manifatturiere registrano maggiori difficoltà rispetto all'industria, ma si stabilizzano sia la riduzione tendenziale della produzione (-10,0% su base annua) che il calo congiunturale (-2,8% rispetto al trimestre precedente, dato destagionalizzato).

L'indice della produzione industriale recupera lo 0,4% rispetto al trimestre precedente salendo a quota 94,1 (dato destagionalizzato, base anno 2000=100). Per le aziende artigiane non si registra ancora un'inversione di tendenza ma solo un assestamento della velocità di caduta, con l'indice della produzione che scende a quota 76. Si sfalda la concentrazione in campo negativo dei settori industriali grazie alle variazioni tendenziali positive registrate dall'alimentare (+1,0%) e dalla chimica (+0,5%); i settori che permangono sul versante negativo registrano valori meno critici rispetto agli scorsi trimestri.

I più sofferenti in quest'ultima parte dell'anno risultano i minerali non metalliferi (-8,6%, contro il -10,7% dello scorso trimestre) e le manifatturiere varie (-8,1%). Il settore della meccanica riduce la contrazione tendenziale dal -12,4% dello scorso trimestre al -7,5%.


I settori dell'artigianato presentano variazioni della produzione su base annua comprese tra il -11,8% della meccanica e il -4,0% dell'alimentare. Anche in questo caso si segnala un rallentamento della caduta per alcuni settori come la siderurgia (dal -14,8% al -9,6%), la gomma-plastica (dal -11,5% al -7,5%), pelli-calzature (da -13,5% a -10,7%), abbigliamento (da -12,8% a -10,7%), carta-editoria (da -9,2% a -7,5%) e meccanica (dal -12,8% al -11,8%).

Svolta positiva per i beni di consumo finale (+0,4% la variazione congiunturale destagionalizzata). Ancora negativi i beni di consumo intermedi e i beni d'investimento. Nell'artigianato tutti i comparti risultano ancora sofferenti con un rallentamento della caduta tendenziale per i beni di consumo finale (da -9,1% a -8,3%). I dati sulla produzione per classe dimensionale evidenziano un miglioramento per tutte le classi, più marcato per la grande e media dimensione che registrano variazioni congiunturali positive (+1,7% le imprese da 50 a 199 addetti e +1,4% le imprese con più di 200 addetti). Le variazioni tendenziali sono ancora negative ma rallentano sensibilmente, da variazioni dell'ordine del -10% a variazioni intorno al -4%. Anche nell'artigianato i migliori risultati sono appannaggio delle imprese maggiori, ma si tratta solo di un rallentamento della caduta (-9,4% la variazione tendenziale per le imprese con più di 10 addetti contro il -11,3% dello scorso trimestre). Rimane forte, ma in attenuazione, la concentrazione delle imprese nell'area delle variazioni negative della produzione: nell'industria, a fronte del 10% di imprese con variazione nulla, il 57% ha variazioni tendenziali molto negative (oltre il -5%) contro il 22% che ha variazioni molto positive (superiori al +5%). Anche nell'artigianato si riducono leggermente le posizioni in forte calo. A fronte del 17% di aziende stazionarie, sale al 13% la quota che registra in questo trimestre variazioni tendenziali molto positive, mentre scende al 63% la quota delle imprese con variazioni molto negative.

Scarica l'allegato per saperne di più

Indagine congiunturale sul settore manifatturiero lombardo/4° trimestre 2009 disponibile sul sito www.unioncamerelombardia.it dalle 15 del 2 febbraio 2010

© RIPRODUZIONE RISERVATA