Busetti, Comital e Fema:
giornata ad alta tensione

Giornata di fuoco sul fronte delle lotte sindacali. I lavoratori di Busetti, Comital e del gruppo FEMA sono scesi di nuovo in strada per portare il più possibile alla ribalta la loro condizione precaria. La giornata è iniziata questa mattina, con lo sciopero a Cortenuova di Fema, per 4 ore, e dei colleghi di Rubini e Mecsinter (per 1 ora): la loro situazione non è cambiata.

“I lavoratori – dice Ferdinando Uliano, segretario generale della Fim Cisl di Bergamo – stanno ancora aspettando gli stipendi arretrati, e dall'azienda non è giunta alcuna comunicazione a riguarda. Oggi abbiamo anche inviato una lettera al Prefetto di Bergamo, perché si faccia carico, con gli strumenti dell'istituzione che guida, di una situazione che può sfociare anche in vere e proprie tragedie sociali, eventualità che speriamo di poter scongiurare”.

È stata poi la volta di Comital, i cui lavoratori hanno protestato sotto le finestre della Prefettura, in concomitanza dell'incontro che le Organizzazioni Sindacali avevano richiesto. “Il Prefetto – riferisce Giancarlo Carminati, della Fim - ha chiesto l' apertura immediata di un tavolo per ammortizzatori sociali; la sospensione del preliminare di vendita degli impianti alla multinazionale Indiana; una spiegazione delle implicazioni della recente (e inaspettata ) cessione della totalità del pacchetto azionario di Comital da M&C a un dirigente aziendale; la definizione di un responsabile aziendale che abbia ampio mandato di trattativae la chiarezza sulle prospettive del sito (Macchinari e terreni). Da parte nostra cìè un profondo rammarico per la presenza di un rappresentante aziendale che non ha aperto bocca per tutto l'incontro!”

Stasera a Nembro ci sarà un consiglio comunale col quale l'amministrazione intende ribadire la destinazione industriale dell'area. Domani alle ore 10,30 presso Comune di Nembro si terrà un incontro tra Rsu e azienda. Intanto, il presidio ai cancelli prosegue con grande partecipazione dei lavoratori. . Infine, la Busetti. Dal primo pomeriggio, i 50 lavoratori dello stabilimento di Bagnatica, hanno rumorosamente invaso il cortile dell'Assessorato al Lavoro della Provincia, per testimoniare la loro presenza, oltre alla loro preoccupazione, ai protagonisti dell'incontro: l'assessore Zucchi, il sindaco Magli, gli amministratori del gruppo Biesse, che hanno incontrato Rsu e Fim Cisl.

“Un incontro non certo positivo – è stato il commento di Emanuele Fantini, operatore Fim -; l'azienda ha esposto le ragioni che ci erano note, e noi abbiamo ribadito le nostre perplessità. Oggi è giunta solo una mezza proposta da Biesse: prolungare il lavoro fino a luglio a Bagnatica e concedere vitto e alloggio fino alla fine dell'anno a chi volesse poi trasferirsi a Pesaro. Proposta ancora senza prospettive – continua Fantini -, perché significa prolungare un'agonia senza una conclusione diversa dalla cassa e dalla mobilità. Ci devono ancora illustrare il piano industriale, fino a oggi spiegato solo “a spanne”, e abbiamo richiamato l'azienda a una responsabilità sociale sul territorio, invitata a fare proposte di prospettiva”.

Anche la provincia ha richiamato l'azienda a una senso di responsabilità e a proposte più concrete, a partire dall'avvio di un tavolo di discussione, che vedrà il primo incontro il possimo 6 aprile “I lavoratori – conclude Fantini - hanno appreso la notizia non certo positivamente. La tensione è salita notevolmente. Ci si aspettava da un gruppo di 2.200 dipendenti che affronta un tema così delicato un atteggiamento più serio e costruttivo”.

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