Sciopero alla Bianchi Vending
«La Rsu non è stata riconosciuta»

Sui circa 120 operai (dei 200 dipendenti in organico), un centinaio ha incrociato le braccia, martedì, alla Bianchi Vending di Zingonia. Lo sciopero, di un'ora e mezza dalle 9 alle 10 e dalle 15 alle 15.30, è stato proclamato dalla Fiom-Cgil contro il mancato riconoscimento da parte dell'azienda della costituzione di una nuova Rsu, decaduta quella vecchia.

Nell'azienda metalmeccanica si assiste, quindi, ad una situazione per la quale i lavoratori sono “senza una rappresentanza sindacale interna”, dice la Fiom. Le elezioni avevano registrato 110 preferenze per la lista della Fiom-Cgil e soli 22 voti per quella di Fim-Cisl.

«Per noi, quindi, la Rsu deve essere composta dai nostri tre delegati e non da due nostri più uno Cisl, seguendo un patto di solidarietà che noi, dopo la firma separata del Contratto Collettivo nazionale di lavoro da parte di Fim e Uilm, consideriamo annullato ed inesistente» ha spiegato Mirco Rota, segretario generale provinciale della Fiom di Bergamo.

«Ci dispiace che i lavoratori, per colpa dell'azienda e di Confindustria, debbano ricorrere allo sciopero per veder riconosciuti i risultati del loro voto libero e democratico e quindi la loro Rsu. Non si capisce per quale motivo da parte della Bianchi e di Confindustria non si voglia prendere atto del voto al punto di rifiutarsi di applicare le regole unitarie sottoscritte da tutti, Confindustria compresa. Se l'azienda non riconoscerà i risultati continueranno le iniziative di mobilitazione, che oggi hanno avuto il sostegno di moltissimi lavoratori».

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