L'economia lombarda sta ripartendo
«Puntiamo su ricerca e innovazione»

Nel prossimo futuro il piano «Lombardia Sostenibile» prevede investimenti pubblici di 900 milioni e altrettanti di investimenti privati. Questo - insieme agli sforzi fatti finora e ai segnali positivi che si intravedono - fa immaginare che la nostra regione possa proseguire sulla strada che l'ha portata a uscire dalla crisi meglio di altre zone dell'Europa.

È quanto emerso dalla riunione degli Stati generali dell'economia e del lavoro convocati oggi dal Pirellone, prima «uscita» del governo regionale Formigoni IV. Fra i segnali confortanti che sono stati evidenziati ci sono: la crescita dell'1,7 per cento della produzione industriale nel primo trimestre di quest'anno; una crescita dell'export lombardo stimato per il 2010 attorno al 5/6%; la nascita non interrotta di nuove imprese e la tenuta di molte aziende i cui proprietari hanno messo risorse proprie per non chiudere e non licenziare ma resistere e proseguire.

Al fianco di Formigoni c'era il vicepresidente e assessore all'Industria, Artigianato, Edilizia e Cooperazione, Andrea Gibelli. E poi oltre 50 esponenti di vertice del mondo economico lombardo come imprenditori, sindacati, sistema camerale, banche.

Da tutti è arrivato l'invito a proseguire e incrementare un lavoro di sistema - istituzione regionale e attori sociali - per rilanciare lo sviluppo. «Vogliamo dare - ha detto Formigoni - un colpo di acceleratore, approfittando delle luci verdi che sembrano riaccendersi per la nostra economia e per la nostra produzione industriale. Per questo ho aperto la legislatura con gli Stati Generali: per indicare il tema del lavoro, dell'economia, dello sviluppo e dell'occupazione come priorità».

«C'è stato - ha affermato il vicepresidente Gibelli - un vero e proprio miracolo del sistema lombardo, che ha saputo sostanzialmente autosostenersi. Inizio questo lavoro con voi perché possiamo continuare a mettere in campo e incrementare i migliori strumenti per difendere e rilanciare la competitività».

Fra le iniziative messe in campo dalla Lombardia per uscire dal periodo di crisi sono stati ricordati: i 2 miliardi di investimenti complessivi a favore del sistema imprese; 1,5 miliardi destinati alla cassa integrazione in deroga, cioè per i lavoratori meno protetti; recentemente, un ulteriore "pacchetto fiducia" da 145 milioni.

«L'approccio del sistema lombardo - ha spiegato Formigoni - si è dimostrato culturalmente vincente e dunque è su questa strada che dobbiamo proseguire». Tre le direttrici fondamentali indicate: federalismo e riforma fiscale; investimento sui giovani e il capitale umano; investimento nella ricerca.

L'attuazione del federalismo - sostiene Formigoni - che consentirà alle Regioni una maggior autonomia finanziaria e di conseguenza una maggiore capacità decisionale. E' poi necessaria una riforma del fisco che armonizzi il carico fiscale sulle imprese italiane con quello comunitario e una vera semplificazione, che liberi risorse pubbliche e private per usi produttivi. «Per questo abbiamo appena insediato una Task Force e nominato un assessore con questa specifica delega».

Il governo lombardo non sembra poi avere ha dubbi sul fatto che vada anche consolidato ulteriormente il rapporto con il sistema delle Camere di Commercio lombarde per promuovere la competitività dei territori. Ora - è stato detto - serve pigiare l'acceleratore per quanto riguarda gli investimenti per la ricerca e l'innovazione.

Gli Stati generali hanno consentito di raccogliere i suggerimenti dei partecipanti, mentre altri contributi verranno consegnati nei prossimi giorni. Contributi e proposte che saranno tenuti presenti, nel mese di maggio, nella stesura del Piano regionale di sviluppo (PRS), la Magna Charta programmatica del prossimo quinquennio.

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