«I distretti del commercio
arma vicente contro la crisi»

«La situazione non è serena. Credo, comunque, che non ci siano strumenti veri e propri per combattere la crisi. Perché in una situazione di stallo come quella che si è creata in questo ultimo anno, e che continua in questi primi mesi del 2010, è necessario che i nostri imprenditori mettano in campo e in gioco tutta la loro creatività e tutta la loro intraprendenza, in modo che la crisi si possa tramutare in un'occasione di rilancio per le imprese stesse».

Lo ha detto il presidente dell'Ascom, Paolo Mavestiti, nella sua relazione alla 65ª assemblea generale dell'Ascom - l'Associazione Commercianti - di Bergamo, identificando nei distretti cmmerciali una delle possibili strategie vicenti per riuscire aggredire con efficacia la crisio che attanaglia anche il commercio della nostra terra.

Malvestiti ha sottolineato che «anche la politica deve fare la sua parte e quindi è ancora più urgente la necessità di una riforma fiscale, di incentivi ai consumi e di una maggior protezione sociale».

«La città, a poco a poco, ha perso molto del suo interesse commerciale, così come anche alcuni centri urbani della provincia. E di conseguenza i tradizionali luoghi della vita sociale, le piazze e le vie, hanno perso di attrattività. Ma la piazza, che è uno specifico della cultura italiana, è rimasta come luogo comune di aggregazione importante. E man mano che la piazza vera perdeva di vivacità, nascevano i “non luoghi”, le piazze virtuali. Oggi, sono molti i centri commerciali che giocano sull'idea della piazza come luogo di aggregazione sociale. Un luogo evidentemente “finto”, pur nella sua bellezza. Siamo arrivati ad un paradosso. Prendendo a modello la realtà trascurata, si sono costruiti centri commerciali come se fossero paesi, alcuni persino come borghi medioevali».

«Ma oggi, forse anche grazie al nuovo indirizzo politico della Regione Lombardia, la città e il centro urbano ritornano ad acquistare interesse, tornano ad essere al centro dell'attenzione della politica, delle associazioni e del cittadino consumatore e del cittadino imprenditore. Il risultato tangibile di una intelligenza politica tra Regione Lombardia e Camera di Commercio è la nascita dei distretti del commercio. Nella nostra provincia ne sono stati approvati diciannove, nove dei quali lunedì scorso, che interessano una settantina di Comuni e circa 7 mila attività del terziario. Queste aree, che saranno organizzate secondo una logica estetica e funzionale, valorizzeranno la nostra provincia e permetteranno di vivere meglio la città e i centri urbani».

«Il negozio sotto casa, le illuminazioni o la vivacità di un mercato all'aperto saranno inseriti in un contesto urbano più armonioso con una identità precisa. Avremo dunque quartieri più vivibili, più sicuri e quindi di maggior valore economico, ma anche culturale. Attraverso i distretti, un territorio diventa più attraente e ne guadagna dal punto di vista del turismo, che per “sfondare” deve necessariamente puntare su tutti i fattori di attrazione: la natura, l'enogastronomia, le bellezze artistiche, gli eventi, le fiere e lo shopping».

«Ma per sfondare nel campo del turismo -a detto tral'latro Malvestiti - non basta accontentarsi di quanto il territorio è in grado di offrire: servono professionalità e competenza. E' necessario osare e pensare in un'ottica anche internazionale, partendo dalla propria identità, fatta di paesaggi unici, prodotti tipici e un grande patrimonio artistico e ambientale che la nostra terra offre. Solo così, si potranno costruire prodotti turistici riconoscibili sia per il mercato interno che esterno».

Nel corso dell'assemblea sono stati premiati 21 imprenditori che negli ultimi due anni hanno ottenuto dalla Regione Lombardia il riconoscimento di negozio o attività storica.

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