Mercato immobiliare al rallenty
La ripresa c'è, ma è molto flebile

Registra i primi segnali di ripresa il mercato immobiliare lombardo. Ma, come a livello nazionale, è una crescita al rallenty, vale a dire flebile. I dati del primo trimestre 2010, nella ricerca «L'industria delle costruzioni e il mercato immobiliare in Lombardia nel 2010» presentata da Ance Lombardia e Cresme esprimono che sono sì aumentate le compravendite, ma ancora non siamo fuori dalla crisi.

La nostra città, caso unico tra i comuni capoluogo, registra un rimbalzo positivo del +5%. «Probabilmente perché Bergamo aveva proprio toccato il fondo, arrivando al -17,3%», commenta Lorenzo Bellicini, direttore Cresme. La tendenza è diversa nella nostra provincia: la compravendita delle abitazioni residenziali è in calo del -13%, una flessione più accentuata rispetto gli anni scorsi (-5,9%).

«Siamo sul chi va là - commenta Paolo Ferretti, presidente Ance Bergamo -. È difficile essere ottimisti. Abbiamo un Governo che ci rema conto e non fa ripartire il settore». A Bergamo la dicotomia tra città e provincia riguarda anche i box: +10% per Bergamo e -12,5% nel resto della provincia.

Il prezzo medio di una abitazione a Bergamo dovrebbe subire un calo del 3,7%. Nel centro storico le quotazioni minime sono pari a 1750 euro/mq che scendono a meno di 1.300 nelle periferie. Mentre i livelli massimi si attestano su 4.200 e 1.940 euro/mq. Una tendenza al ribasso.

Ferretti: «La città ha tenuto di più, la provincia è stata influenzata anche da una serie di situazioni come le difficoltà delle aziende colpite dalla crisi, la gente che è in cassa integrazione... Ora il mercato è altalenante, con rimbalzi tipo pallina da ping pong».

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