Bombassei contesta Tremonti:
«la politica deve farla lo Stato»

«Il prossimo 24 settembre, a Genova, è in calendario un convegno al quale prenderanno parte tutte le organizzazioni sindacali e, preso atto delle dichiarazioni rilasciate in questi giorni da Guglielmo Epifani e da Susanna Camusso sulle deroghe contrattuali, se tutti fossero disposti a parlarne, quella potrebbe essere l'occasione». Lo ha detto Alberto Bombassei, vicepresidente di Confindustria con delega alle relazioni industriali, concludendo i lavori di un convegno in ricordo di Mario Maffi a Sarnico (Bergamo).

Per Bombassei, «dovrà essere un incontro senza se e senza ma, viste le precisazioni fatte anche oggi da Epifani». Alla domanda se sarà rivista la riforma del modello contrattuale, Bombassei ha risposto spiegando che «quella riforma ormai è passata, casomai si può discutere della sua applicazione pratica».

Parlando di deroghe ai contratti, come prevede appunto tale riforma, Bombassei, rivolgendosi alla platea di imprenditori al convegno di Sarnico, ha spiegato che «chi parla di deroghe ai diritti dice balle sacrosante, perchè non ci sono deroghe se non vengono firmate dai sindacati, e non esisterà mai un sindacato che va contro ai diritti».

«Credo che il compito dello Stato sia fare lo Stato e che, a differenza di quanto sostiene il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, la politica economica la debba fare il governo, non le aziende».

«Sabato scorso - ha spiegato l'imprenditore - ho chiesto una seria politica industriale al governo sulla base anche delle mie esperienze in giro per il mondo e Tremonti ha detto che la politica industriale la debbono fare le aziende, affermazione che, con tutto il rispetto, non condivido».

Bombassei ha poi affermato di ritenere che «la realizzazione di una politica economica sia compito di uno Stato, che dovrebbe lavorare per questo insieme alle parti sociali, le industrie e i sindacati, lo Stato faccia lo Stato e le imprese facciano le imprese».

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