Bresciani: I fatti di Treviglio? Un errore
La Cisl apprezza e chiede un incontro

«Perché ero là? È stata una scelta difficile, ma motivata da una convinzione profonda: credo che un dirigente sindacale abbia la responsabilità di trovarsi in piazza quando in piazza ci sono i lavoratori. Ci ho pensato a lungo, anche dopo quello che è accaduto. Non condivido quanto è successo a Treviglio. Non si è trattato di un assedio, ma si è tenuto un comportamento che era meglio evitare, un comportamento al di sopra delle righe e non condivisibile». Così si espresso il segretario generale provinciale della Fiom-Cgil, Eugenio Borella nel corso del dibattito al Comitato direttivo.

Borella ha aggiunto: «Ribadiamo, lo si ricordi, che da due anni la democrazia nelle fabbriche è negata. Da due anni i lavoratori della Same, in occasione di iniziative di lotta, ci sono, partecipano sempre. A questi e agli altri lavoratori non è stato permesso di svolgere un referendum sul proprio contratto, sui nuovi assetti contrattuali, né sulle deroghe. Durante le assemblee unitarie degli ultimi mesi i delegati degli altri sindacati ripetevano deroghe mai. Eppure sono state firmate, anche questa volta senza il coinvolgimento dei lavoratori. Abbiamo chiesto di svolgere assemblee unitarie su questo tema, ma è risultato difficilissimo organizzarle».

«La rabbia e l'esasperazione dei lavoratori esiste, non può essere negata - ha continuato Borella -. I lavoratori, la scorsa settimana, erano in piazza per difendere il contratto nazionale. La mancanza di democrazia ha prodotto il fatto che a questi lavoratori resti solo la piazza per protestare. Proteste che devono essere e restare civili, nella speranza che presto si arrivi a definire regole sulla democrazia in tutti i luoghi di lavoro».

Il Comitato direttivo, lungo e con molti interventi (24, per la precisione), ha affrontato anche i temi della contrattazione, della democrazia e rappresentanza sindacale. La seduta si è conclusa con la votazione di due documenti presentati e illustrati, il primo, da Luigi Bresciani, segretario generale provinciale della Cgil di Bergamo, il secondo, da Eugenio Borella. Il Comitato Direttivo ha approvato il primo dei due, con 41 voti a favore (il secondo documento ha raccolto 13 voti, 1 membro del Comitato si è astenuto).

Nella sua relazione introduttiva Luigi Bresciani, segretario generale provinciale della Cgil, ha detto: «Negli ultimi tempi, le proteste registrate nel nostro Paese sono state numerose e proprio perché tali, hanno sofferto un effetto di grande dispersione. La globalizzazione ha scombinato tutto il quadro del mondo del lavoro. Ecco perché le risposte da dare, anche ai lavoratori, vanno costruite in un modo del tutto nuovo, innovativo, e soprattutto insieme, non da soli. Insieme significa all'interno della Cgil, ma insieme vuol dire anche con gli altri, con Cisl e Uil. Negli ultimi mesi, sono stati rinnovati 56 contratti nazionali, a mio avviso buoni. Tutti di valore, tranne uno, quello che la Fiom-Cgil ha fatto bene a non firmare. La firma di tutti questi contratti dimostra che le controparti padronali hanno voluto arrivare agli accordi, e ci sono voluti arrivare con la Cgil. Per noi è centrale la questione della contrattazione. Siamo, d'altra parte, convinti che la Fiom-Cgil non possa essere lasciata sola. Perché il vulnus vero, in tutta questa vicenda, è che chi decide del destino contrattuale degli altri non ha permesso ai lavoratori di votare quanto deciso. Come abbiamo scritto nella nota di segreteria di venerdì, le questioni vere, collegate oggi al dibattito sulla contrattazione, sono quelle della democrazia e delle rappresentanza. Su di esse ribadiamo l'invito a Cisl e Uil di Bergamo ad un'iniziativa congiunta. Io sarò a Roma con la Fiom il 16 ottobre. Sulle vicende di Treviglio, nulla giustifica quanto è accaduto, quei comportamenti andavano evitati, sono stati un errore e hanno provocato danni all'immagine della Cgil».

La Cisl ha apprezzato le posizioni uscite dal direttivo della Cgil. In una telefonata il segretario Cisl Piccinini ha detto di aver apprezzato le considerazioni del collega Bresciani in merito ai fatti di Treviglio, auspicando al più presto un incontro di chiarimento per poter tornare alla normalizzazione dei rapporti.

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