«Non chiudere la Valbrem»:
Pd e Pdl scendono in campo

Partito Democratico e Pdl scendono in campo per i 117 lavoratori della Valbrem di Lenna e Presezzo che rischiano di perdere il posto di lavoro. Il Pd lancia un appello al gruppo cui fa capo l'azienda, oltre che a Provincia e Regione. Il Pdl porta un'interpellanza in consiglio provinciale.

Il Pdl in Provincia
La chiusura della Valbrem arriva in consiglio provinciale con un'interpellanza del gruppo del Popolo della Libertà a firma di Matteo Oriani e Alessandro Sorte: «Il PDL si è già attivato a più livelli istituzionali perché venga affrontata al più presto la crisi che sta attraversando l'azienda – dichiara Oriani –. È prioritario difendere i lavoratori e le loro famiglie».

Sono infatti oltre un centinaio le persone che lavorano per l'azienda: «Dietro di loro ci sono altrettante famiglie, nonché un indotto rilevante per la zona – rincara Sorte –. La chiusura dell'attività sarebbe un colpo durissimo per la Valle Brembana. Le attività economiche e produttive delle aree vallari vanno difese e sostenute per evitare l'ulteriore spopolamento delle nostre montagne e per salvaguardare il particolare e vitale tessuto sociale montano».

Nell'interpellanza, i consiglieri chiedono all'assessore di competenza «quale è la reale situazione della crisi Valbrem e quali sono le iniziative messe in campo dalla Provincia, al fine di tutelare i lavoratori e le loro famiglie». «Il lavoro è e resta al primo posto dell'agenda del partito – dichiara Oriani – Questo è, a  nostro parere, il modo migliore per fare gli interessi del territorio».

L'intervento del Partito democratico
Il Partito Democratico esprime la sua piena solidarietà ai lavoratori della Valbrem, colpiti a freddo dalla notizia della chiusura dei siti produttivi di Lenna e Presezzo e dall'avvio della procedura di mobilità per tutti i 117 lavoratori. La decisione del gruppo Ronal di cessare l'attività - si legge in un comunicato - è gravissima perché coinvolge tanti lavoratori e un territorio, la val Brembana, già duramente colpita da tante situazione di crisi e dal progressivo impoverimento del suo patrimonio produttivo. Ed è ancor più incomprensibile se si considera che solo un anno fa, nel corso delle trattative sindacali svoltesi nell'ambito del processo di ristrutturazione allora avviato, era stato garantito il mantenimento dei due siti produttivi bergamaschi.

Il Partito Democratico richiama, pertanto, con forza la Ronal alle sue responsabilità: non si può accettare – al di là del rispetto che si deve alla libertà di impresa –  che per l'ennesima volta una multinazionale scelga il disimpegno dal territorio bergamasco e lo faccia in un clima di assoluta rassegnazione delle istituzioni competenti.

«Si chiede, da un lato, alla Ronal di scommettere sulla Valbrem e sul suo straordinario patrimonio di risorse umane e di conoscenze, investendo sulla riconversione di produzioni che siano diventate parzialmente obsolete e sull'innovazione di prodotto in attesa che, nei prossimi mesi, il mercato riprenda il suo andamento positivo.
A questo fine, si chiede:
a) che la procedura di mobilità venga revocata;
b) che venga immediatamente avviata una interlocuzione concreta e fattiva – mediante incontri specifici ed un tavolo di lavoro ad hoc - tra l'azienda, le organizzazioni sindacali e le istituzioni interessate in ordine al piano industriale di Ronal e Valbrem, affinché vengano valutate tutte le alternative possibili rispetto alla decisione, sbagliata, di chiudere i siti produttivi;
c) che la Cassa Integrazione in deroga sia prolungata per altri quattro mesi, così da dar fiato ai lavoratori ed all'azienda.

Si chiede, dall'altro, a Provincia e Regione:
a) di attivarsi per rendere concreta, a favore dei lavoratori Valbrem, la fruizione degli ammortizzatori in deroga;
b) di impegnarsi immediatamente in un piano per l'occupazione in provincia di Bergamo che individui subito i settori di possibile sviluppo ed indirizzi su di essi gli investimenti pubblici e privati, attivando sin d'ora in maniera più efficiente gli strumenti previsti dal Protocollo Val Seriana, oggi esteso all'intero territorio provinciale;
c) di disincentivare - per quanto possibile – in tutti i modi i fenomeni di abbandono del nostro territorio da parte delle società multinazionali, attratte dalle sirene di una delocalizzazione a volte senza regole».

Per queste ragioni il Partito Democratico ha già depositato in Provincia una interrogazione all'assessore del Lavoro Zucchi affinché fornisca al Consiglio Provinciale ed all'opinione pubblica notizie specifiche sulla crisi Valbrem e indichi le strategie che l'Istituzione provinciale e quella regionale intendono porre in essere per fronteggiare concretamente la crisi del lavoro ed il fenomeno involutivo che ha colpito l'industria manifatturiera.

Il documento del Pd porta la firma di Giovanni Sanga, deputato  e componente della commissione Attività Produttive, Sergio Gandi, responsabile Lavoro del partito, Alberto Vergalli e Matteo Rossi, consiglieri provinciali, e Enzo Milesi, coordinatore Val Brembana.

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