La Germania traina il Sebino
È ripresa nel settore della gomma

La locomotiva del Sebino si è rimessa in moto. Trainato dalla Germania, il distretto della gomma ha ricominciato a macinare risultati a partire dalle esportazioni. Con prudenza il vicepresidente di Confindustria Bergamo, Ercole Galizzi, avverte che non c'è ancora da cantar vittoria.

La locomotiva del Sebino si è rimessa in moto. Trainato dalla Germania, il distretto della gomma ha ricominciato a macinare risultati a partire dalle esportazioni. Con prudenza il vicepresidente di Confindustria Bergamo, Ercole Galizzi, avverte che non c'è ancora da cantar vittoria.

Il segnale però è positivo. Tanto più che in riva al lago anche il mercato del lavoro ha dato i primi segnali di risveglio. «Il 2010 si chiude per il distretto recuperando quasi totalmente il terreno perso nella crisi e l'export ha fatto da traino», dice Galizzi, che è anche vicepresidente del gruppo gomma-plastica degli industriali.

Legato a doppio filo all'export verso il mercato tedesco, il distretto delle guarnizioni sta beneficiando dei numeri della Germania. Bene intermedio che si muove nel «business to business», da azienda ad azienda, la gomma è diretta per lo più all'automotive e a beni durevoli come macchine, impianti gas o elettrodomestici.

Anche il Sebino con la crisi ha rallentato il passo. «Per la prima volta nella storia del distretto (all'incirca dagli anni Ottanta, NdR) si è fatto ricorso agli ammortizzatori sociali», dice Galizzi. «Non è che non ci siano mai state crisi: ci sono state, anche se non come quest'ultima, e si sono sempre affrontate con ferie, strumenti di ordinaria amministrazione. Nel 2008 invece sono iniziati gli ammortizzatori, generalmente cassa integrazione ordinaria, e nel 2009 si sono fatti più intensi, con qualche coda a inizio 2010. C'è stato qualche caso di singola azienda che in un percorso di ridimensionamento ha utilizzato la mobilità, ma in forma ridotta».

E dal terzo e quarto trimestre 2010 anche l'occupazione ha rialzato la testa: «Qui il mercato del lavoro è ripartito. Gli orizzonti non sono chiarissimi, ci vuole ancora prudenza, però il peggio è passato e qualche segnale c'è. Piccoli ma significativi recuperi. Le assunzioni sono ripartite e in generale gli operai si trovano, mentre resta sempre difficile reperire personale qualificato».

Leggi le due pagine sull'argomento di Silvana Galizzi su L'Eco di mercoledì 29 dicembre

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