Borsa, il primato del patrimonio
resta saldo ai due fratelli Rocca

L'andamento positivo del titolo Tenaris in una Piazza Affari cedente anche nel 2010 ha consolidato il primato dei fratelli Gianfelice e Paolo Rocca come titolari del più consistente patrimonio di Piazza Affari. I due imprenditori al primo posto con 12,43 miliardi di euro.

L'andamento positivo del titolo Tenaris in una Piazza Affari cedente anche nel 2010 ha consolidato il primato dei fratelli Gianfelice e Paolo Rocca come titolari del più consistente patrimonio di Piazza Affari.

La graduatoria, che tiene conto del valore complessivo al 15 dicembre delle partecipazioni in società quotate (limitatamente alle partecipazioni rilevanti, ovvero quelle sopra il 2%), pubblicata dal numero speciale sui numeri 2010 di MF-Milano Finanza, attualmente in edicola, vede infatti i due imprenditori ancora una volta al primo posto con 12,43 miliardi di euro, frutto della sola partecipazione in Tenaris, davanti a Leonardo Del Vecchio (8,45 miliardi di euro) e ai fratelli Benetton (6,838 miliardi).

Rispetto alla classifica di inizio agosto la quota dei Rocca ha aumentato di valore di oltre 1,2 miliardi di euro, distanziando così ulteriormente Del Vecchio che ha visto le sue partecipazioni rivalutarsi «soltanto» di 750 milioni di circa. Su base annua invece la rivalutazione è del 25%.

Seguono al quarto e quinto posto della graduatoria, Silvio Berlusconi (3,296 miliardi di euro) e Romain Zaleski (2,964 miliardi), il finanziere franco-bresciano che risulta anche tramite la Carlo Tassara uno dei primi singoli azionisti di Ubi.

Riguardo ai bergamaschi si trova al 33° posto Domenico Bosatelli, presidente e fondatore della Gewiss con 353,3 milioni, frutto della sua partecipazione nell'azienda di Cenate Sotto, che ha aumentato del 46,8% il suo valore su base annua. È da registrare poi il sorpasso di Alberto Bombassei (294,3 milioni per la partecipazione in Brembo), 39° in classifica, su Giampiero Pesenti (262,0 milioni per la quota in Italmobiliare, senza contare il valore delle partecipazioni contenute nella finanziaria).

Il cambiamento di posizione è legato al diverso andamento del titolo. Le quotazioni di Brembo sono infatti cresciute nel corso dell'anno del 48% circa, mentre quelle di Italmobiliare, la holding che controlla tra l'altro l'Italcementi, sono invece scese del 18% circa.

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