Vertenze e fallimenti crescono:
3.600 persone assistite dalla Cisl

Un volume di pratiche e contenziosi considerevole, che non accenna ad attenuarsi, anzi cresce. È l'attività dell'Ufficio Vertenze Cisl, che nel 2010 ha assistito 3.600 persone, provenienti soprattutto dai settori commercio, edilizia e meccanica.

Un volume di pratiche e contenziosi ancora considerevole, che non accenna ad attenuarsi, anzi continua a crescere. È l'attività dell'Ufficio Vertenze Cisl, che nel 2010 ha assistito 3.600 persone (nel 2009 erano state 300 in meno), provenienti soprattutto dai settori commercio, edilizia e meccanica.
 
Italiani in gran maggioranza, ma la percentuale degli extracomunitari si fa sempre più alta. Poi, ancora i fallimenti, con un'incidenza sempre maggiore sulle situazioni di crisi per i lavoratori orobici, con il numero di aziende che passa nel volgere di due anni da 152 a 281, e i lavoratori da 832 a 1.256.

L'aspetto che preoccupa di più, fanno notale all'Ufficio Vertenze Cisl «è il mancato pagamento di parte sostanziale delle retribuzioni dovute e dei trattamenti di fine rapporto maturati, diritti imprescindibili dei lavoratori che sta diventando un fenomeno molto, forse troppo, presente nel rapporto di lavoro, creando conseguenze socialmente drammatiche per le famiglie coinvolte in questi disagi».

l'Ufficio Vertenze Cisl nel 2010 ha recuperato circa 6 milioni e mezzo di euro, tra recupero di stipendi non pagati, risarcimenti di danni per licenziamenti illegittimi e indennizzi a seguito di infortuni. Altra difficoltà resta quella della tempistica nel recupero crediti: «Se le somme dall'Inps - ricordano alla Cisl - sovente si recuperano in un anno, non altrettanto si può dire da quelli che dipendono dai tribunali, basti pensare che ci sono fallimenti degli anni Novanta ancora aperti».

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