Coldiretti: «Per il caro carburanti
già aumentati molti prodotti»

«In un paese come l'Italia dove l'86% dei trasporti commerciali avviene su gomma l'aumento dei carburanti pesa notevolmente sui costi della logistica e sul prezzo finale di vendita dei prodotti». Lo afferma la Coldiretti nel commentare i dati Istat sull'inflazione a gennaio.

«In un paese come l'Italia dove l'86% dei trasporti commerciali avviene su gomma l'aumento dei carburanti pesa notevolmente sui costi della logistica e sul prezzo finale di vendita dei prodotti». Lo afferma la Coldiretti nel commentare i dati Istat sull'inflazione a gennaio che evidenziano un aumento del 11,3% per la benzina e del 15,7% per il gasolio che hanno contribuito in modo determinante al rincaro della spesa del 2,7% su base annua.

«A subire gli effetti del caro benzina sono gli alimentari con ogni pasto che - sottolinea la Coldiretti - percorre in media quasi 2mila chilometri prima di giungere sulle tavole. Il rischio che l'aumento del costo dei carburanti rischi di determinare un effetto valanga sulla spesa è particolarmente evidente per la crescente dipendenza dall'Italia per l'alimentazione dall'estero da dove arrivano prodotti che devono percorrere migliaia di chilometri prima di giungere in tavola».

Nel 2010 è infatti salito del 52% il deficit commerciale dell'Italia nell'agroalimentare che raggiunge il valore di 8,554 miliardi di euro, secondo un'analisi Coldiretti sui dati Istat relativi al commercio estero nel 2010.

Una situazione che ha effetti economici, ma anche ambientali e che dimostra l'importanza di investire nell'agricoltura nazionale e i suoi prodotti con il progetto per una filiera agricola tutta italiana messo a punto dalla Coldiretti con l'obiettivo di arrivare ad offrire in Italia e all'estero prodotti alimentari al cento per cento italiani firmati dagli agricoltori al giusto prezzo attraverso la rete di Consorzi Agrari, delle cooperative e delle imprese agricole.

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