«Popolare», ok alla semestrale
L'utile cresce di quasi il 50%

Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Bergamo ha approvato i dati patrimoniali ed economici semestrali che si possono così analizzare: un utile netto di 75,3 milioni di euro, incrementato del 49,4% rispetto al medesimo periodo del 2010.

Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Bergamo, principale banca del Gruppo UBI, ha approvato lunedì 29 agosto i dati patrimoniali ed economici semestrali che si possono così analizzare e commentare: in primis, un utile netto di 75,3 milioni di euro, incrementato del 49,4% rispetto al medesimo periodo del 2010, con una crescita di oltre 20 milioni di euro.

Il crescente e perdurante sostegno alle economie locali e la vicinanza al territorio sono stati confermati nei dodici mesi dalla positiva dinamica degli impieghi alla clientela ordinaria a +5,1% (che raggiunge un +9,5% se si esclude la componente delle Grandi Imprese) sostanzialmente grazie al notevole progresso dei mutui, che pari a 12,3 miliardi di euro, hanno espresso una crescita del 9,4%.

Tendenzialmente positiva anche la performance della raccolta, intesa come totale da clientela privata (esclusi i prestiti obbligazionari sottoscritti dalla Capogruppo ed il comparto Large Corporate), che, dal giugno 2010, manifesta una crescita pari al 2,8% in virtù principalmente del decremento della raccolta diretta privata (conti correnti, depositi Obbligazioni) a 19,3 miliardi (-4,1%) e dalla contestuale crescita di quella indiretta a 26,8 miliardi di euro (+8,4%).

Focalizzando l'attenzione sul risultato economico del periodo, che ha manifestato un progresso del 49,4%, si evidenzia come la crescita rispetto al primo semestre del 2010 derivi dalla positiva evoluzione di talune voci di ricavo e dalla contemporanea diminuzione di altre voci di costo; nel dettaglio ci si riferisce all'incremento dei proventi operativi (+6,4%) a 407 milioni grazie al miglioramento dell'11,3% del margine di interesse, attestatosi a 241,2 milioni, cui si associa anche la crescita delle commissioni nette, +2,4%, pari a 157,4 milioni.

Il progresso delle commissioni nette è da attribuire al buon andamento del comparto del risparmio gestito, del servizio estero, del sistema dei pagamenti e dei conti correnti cui si è contrapposta la contestuale flessione in quello della monetica e del risparmio amministrato.

Le positive performance delle voci sopra descritte e la contrazione degli oneri operativi, diminuiti dell'1,4% (-3,5 milioni) - a seguito di risparmi nella voce delle altre spese amministrative (-3,7%) e alla sostanziale invarianza degli oneri per il personale (+0,3%) - hanno determinato a fine giugno un miglioramento di 21 punti percentuali (circa 28 milioni di euro) del risultato della gestione operativa, attestatosi a 160,5 milioni di euro. Le combinate dinamiche di costo e ricavo sopra commentate hanno ridotto il rapporto Cost/Income che si è attestato al 60,6 % con una riduzione di quasi 5 punti percentuali rispetto al giugno 2010 (65,3%).

Le difficoltà della ripresa economica si riflettono nella componente dei crediti dubbi netti che con un ammontare pari a 1,1 miliardi di euro esprimono un'incidenza percentuale sul totale dei crediti verso la clientela del 5,3%; l'aumento del 13,9% rispetto al giugno 2010 (+136,4 milioni) è da attribuire alle sofferenze, agli incagli ed alle esposizioni ristrutturate, in parte compensato dalla diminuzione delle scadute. Va peraltro rilevato che nel secondo trimestre del 2011 l'andamento della voce dei crediti dubbi ha subito un rallentamento: se infatti il primo trimestre aveva registrato un incremento di circa 41 milioni (+3,8%), nel trimestre aprile/giugno la crescita si è limitata a 14,4 milioni (+1,3%).

In termini di rischiosità il rapporto sofferenze nette/impieghi netti si è portato all'1,93% (rispetto all'1,56% di fine giugno 2010 e dell'1,74% di fine anno) confermando di fatto l'andamento nel periodo di tale tipologia di credito non performing. La prudente gestione del rischio di credito, che da sempre caratterizza la Banca Popolare di Bergamo, ha determinato rettifiche su crediti per 33,7 milioni di euro di cui 26,4 milioni per accantonamenti analitici su crediti non performing e 7,3 milioni su crediti in bonis;il totale delle rettifiche effettuate nel semestre ha determinato un costo del credito dello 0,32% (annualizzato) in miglioramento rispetto allo 0,47% raggiunto sia a giugno che alla fine del 2010.

Nonostante il difficile contesto economico del momento, rimane confermata a fine giugno la solidità patrimoniale della Banca con coefficienti elevati ed al di sopra dei valori minimi stabiliti dalla normativa 3 vigente: il rapporto fra il patrimonio di base ed il totale delle attività a rischio ponderate (Tier 1) è pari al 15,98%, cosi come il rapporto fra il patrimonio di vigilanza ed il totale delle attività a rischio ponderate (Total Capital Ratio) pari ora al 18,04%. A fine giugno la Banca ha potuto contare su un organico operativo di 3.738 collaboratori distribuiti su 359 sportelli (3.881 nel giugno 2010 in 361 filiali).

I dati semestrali 2011 della Banca Popolare di Bergamo testimoniano la bontà della strategia adottata:

- il credito erogato alle famiglie ed al tessuto produttivo imprenditoriasle locale è cresciuto del +9,5% con conseguenti benefici per la gestione economica del semestre;

- le perdite su crediti erogati sono diminuite del 28% riducendo il costo del credito allo 0,32% rispetto allo 0,47% dello scorso anno. Ciò, unitamente all'attento governo dei costi interni, ha permesso alla gestione economica del primo semestre 2011 di esprimere un utile netto superiore di quasi il 50% rispetto al primo semestre 2010.

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